Ne parla da mesi, Matteo Salvini. Inserendolo tra i suoi obiettivi dichiarati, nonostante le tante polemiche. Il vicepremier vuole una revisione del sistema delle scorte, tema che lo ha portato allo scontro con lo scrittore Roberto Saviano nelle passate settimane. Ora il ministro dell’Interno rilancia, ancora una volta, e annuncia, durante una conferenza stampa al Viminale: “Entro la settimana sarà pronto il dossier sulle scorte”.
“Prevediamo una revisione dei criteri di sicurezza, che non vuol dire un discorso sui nomi ma un aggiornamento del grado di rischio in base a quello che diranno le forze di polizia”. Salvini ricorda che le scorte riguardano “oltre 2.000 agenti in tutta Italia: può essere che vi sia qualcuno che abbia bisogno di maggior protezione e qualcuno che se risulterà un grado di rischio pari a zero non ne avrà più bisogno”.
La conferenza stampa verte anche su altri temi, a partire dal decreto sicurezza bis: “I compiti io li ho fatti, è pronto, anzi stiamo preparando materiale su altri fronti. Appena verrà convocato il Consiglio dei ministri, il nostro provvedimento c’è. Sulla convocazione del Cdm spetta al premier. In questi giorni sono a Roma, magari non il 2 giugno..”. Non manca, durante la conferenza stampa, un commento su cosa succederà dopo le elezioni europee nel governo: “Non ho alcuna intenzione di mandare l’Italia al voto. L’importante è chiudere con le beghe”.
Il ministro dell’Interno non ha dubbi: “Se tutti fanno la loro parte e rispettano gli impegni presi come nei primi nove mesi il problema non si pone. Ho dato la mia parola che vale più del 34% alle europee”. Salvini ribadisce anche la sua fiducia in Giuseppe Conte: “È il presidente del Consiglio e ha la mia piena fiducia, hanno provato a farmi litigare con il Papa figuratevi se litigo con altri. Le uniche condizioni sono il rispetto del programma”.
“Lo spread sale perché a qualcuno conviene”. E Salvini ritira fuori i complotti