Conte tende la mano ai sindaci, compatti nello schierarsi contro Matteo Salvini e il suo dl sicurezza, non applicandolo nelle rispettive città. Cerca una mediazione, per ricucire uno strappo violento. La Lega, intanto, ha individuato il suo bersaglio: il presidente dell’Anci Antonio Decaro, esponente del Pd, primo cittadino di Bari che a nome degli scontenti ha chiesto un incontro al governo. Una battaglia dietro la quale se ne nasconde una seconda, non meno importante.
Secondo l’Huffington Post, infatti, Salvini può partire da qui per provare a prendersi l’Anci stessa: la prossima assemblea congressuale dell’Associazione dei Comuni è fissata per ottobre 2019. Fino a ieri si prospettava una riconferma di Decaro. Oggi non è più certa. Da oggi, proprio sul decreto voluto dal leader del Carroccio, l’Associazione è ufficialmente spaccata. Perché non manca chi, al contrario dei colleghi, si è schierato a favore del decreto voluto dalla Lega.
Sindaci in gran parte leghisti, ma anche di Forza Italia, a conferma della spaccatura interna al partito di Berlusconi nei confronti dell’astro nascente leghista. Chiedono a Decaro di convocare un “confronto che coinvolga i massimi organismi dell’associazione a partire dal direttivo e dal consiglio nazionale”. E il confronto si terrà nel direttivo già convocato per il 18 gennaio prossimo. “I sottoscritti sindaci – continuano – sono convinti che il Decreto Sicurezza contenga norme principi giusti e condivisibili. La gestione dell’immigrazione in questi ultimi anni ha aumentato il senso di insicurezza e il disagio sociale dei cittadini”.
La lettera è un’iniziativa due vice presidenti Anci Umberto Di Primio, sindaco di Chieti, e Matteo Bianchi, sindaco di Morazzone. L’Anci, uno degli ultimi baluardi ancora guidati dal centrosinistra in un’Italia che ha cambiato pelle politica negli ultimi dieci mesi, va alla conta. Salvini mobilita i suoi. Vuole la testa di Decaro, che gli sta rovinando la narrazione sul decreto sicurezza.
Un Salvini, due facce: soltanto ieri era il Capitano a invitare i sindaci alla disobbedienza