Il caso dell’omicidio di Saman Abbas non è ancora chiuso. Infatti, nonostante siano stati ritrovati i resti del corpo che appartengono quasi sicuramente alla ragazza, la procura di Reggio Emilia indaga ancora perché sospetta che potrebbero esserci altri complici del delitto, oltre alle cinque persone già indagate. La notizia del giorno resta comunque quella della fine delle operazioni di recupero dei resti umani che lo zio di Saman Abbas, ha indicato essere quelli della nipote.
“Ci sono alte probabilità che il corpo recuperato sia quello di Saman Abbas”, così uno degli inquirenti di Reggio Emilia si esprime sul ritrovamento dei resti umani a Novellara, in un casolare abbandonato situato nelle vicinanze dell’abitazione degli Abbas. Ad indicare l’esatta ubicazione del corpo della 18enne pakistana, scomparsa nel maggio del 2021 dopo aver rifiutato un matrimonio combinato dalla famiglia, è stato lo zio Danish Asnain.
L’uomo è indagato per omicidio e occultamento di cadavere insieme ai cugini di Saman Abbas, Ikram Ijaz e Nomanhulaq Nomanhulaq, e ai genitori della ragazza. Il padre di Saman, Shabbar Abbas, è stato recentemente arrestato in Pakistan. Mentre della madre, Nazia Shaheen, per il momento si sono perse le tracce. Ad ogni modo, per avere la conferma definitiva che quello ritrovato sia proprio il corpo della ragazza, si dovranno attendere i risultati delle analisi che si svolgeranno all’Istituto di Medicina Legale di Milano, sotto la guida dei patologi forensi Cristina Cattaneo e Dominic Salsarola.
La prima udienza del processo nei confronti dei cinque imputati è fissata a febbraio. Le indagini però, come appena accennato, non sono affatto chiuse. Gli investigatori sospettano infatti che possano esserci altri complici che avrebbero aiutato i sospetti assassini ad uccidere Saman Abbas e ad occultare il suo corpo. Si viene infatti a sapere che la procura di Reggio Emilia ha aperto un nuovo fascicolo, anche se al momento a carico di ignoti. Decisivi potrebbero rivelarsi alcuni reperti rinvenuti dal Ris di Parma nei pressi del casolare abbandonato: un mozzicone di sigaretta, pezzi di tessuto e due bottiglie.
“È emerso un corpo sostanzialmente integro, che si è ben conservato considerata la profondità nella quale è stato interrato per oltre un anno e mezzo. Indossava gli stessi abiti al momento dell’interramento. – dichiara Gaetano Calogero Paci, procuratore capo di Reggio Emilia – Ora si tratta di verificare l’integrità degli organi interni – ha continuato il procuratore – perché attraverso e su di essi saranno svolte le indagini di tipo autoptico per capire esattamente l’identità del corpo stesso. Certo è che il contesto in cui il corpo è stato ritrovato e anche qualche elemento peculiare già consentono di formulare una probabilità di identificazione, ma la prova regina è quella del Dna e solo attraverso una comparazione positiva sarà possibile dire che si tratti del corpo di Saman”.
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