A uccidere Saman Abbas sarebbe stato il fidanzato e non i membri della famiglia. La ragazza, uccisa a 18 anni, nel 2021, è stata ritrovata senza vita solo il mese scorso. La svolta è avvenuta dopo l’arresto in Pakistan del padre, in attesa di estradizione, e le rivelazioni dello zio. Il corpo della ragazza è stato trovato in un capannone della famiglia, a Novellara, in provincia di Reggio Emilia. Proprio dal Pakistan, però, arrivano le dichiarazioni spiazzanti del padre, Shabbar Abbas, mentre la moglie risulta ancora latitante.
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Saman uccisa dal fidanzato, le accuse del padre
L’avvocato di Shabbar Abbas, Akhtar Mahmood, ha partecipato alla trasmissione “Quarto grado” di Retequattro, accusando la comunità italiana. “La ragazza è stata rapita e uccisa. I genitori non c’entrano nulla e neanche la famiglia”. Abbas è in attesa di estradizione dal Pakistan, dove si continua a rinviare l’udienza decisiva. “È stato incolpato lo zio Danish, ma al momento né noi né voi possiamo dire cosa sia successo realmente. Per noi i colpevoli sono il fidanzato di Saman o qualcuno della comunità italiana”.
La scorsa settimana è iniziato il processo nei confronti dello zio Danish e dei cugini, Ijaz e Nomanulhaq, in carcere da quasi due anni. I tre sono accusati di essere gli esecutori materiali del delitto, ma se ne sono discolpati, affermando di averla solo seppellita. La madre di Saman è tuttora latitante.
Saman Abbas, secondo il padre è stato il fidanzato a ucciderla
L’avvocato di Shabbar ha poi circostanziato le sue accuse. “Saman aveva detto ai genitori: ‘andate in Pakistan e io vi raggiungerò là. È stata rapita! Lo Stato italiano ha forzato Saman a finire la scuola ed è stata portata in questa comunità, dove non si sapeva che tipo di persone ci fossero. Ripeto: si punta il dito contro la famiglia senza avere prove”. Ci sono i post su Facebook, le note audio e le liste scritte di Saman, che era davvero preoccupata che i famigliari potessero ucciderla. Saman aveva pubblicato una foto con Sayub Aquib, il suo ragazzo, che la famiglia avversava. La giovane era stata promessa in sposa a un altro ragazzo, secondo gli accordi presi dal padre in Pakistan. La ragazza era al sicuro in una casa-famiglia, ma al compimento dei 18 anni è stata attirata dai suoi per recuperare alcuni documenti.
La notte tra il 30 aprile e il 1 maggio 2021, Saman è morta. Le ultime immagini sono state riprese da una camera di sicurezza di un negozio nei pressi della casa degli Abbas. Nonostante questo, l’avvocato di Shabbar continua a ribadire che le prove presentate finora “non sono vere prove. Il fidanzato ha detto che Saman non aveva il telefono. Forse lui stesso ha voluto far uccidere la fidanzata. Bisognerebbe indagare anche su di lui. Se Saman non aveva il telefono, come sono stati inviati quei vocali? Quegli audio non sono prove”.
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