San Marino ha scelto la Russia. Arrivate le prime 7500 dosi del vaccino Sputnik partite proprio da Mosca con un volo internazionale. Le fiale sono state poi scortate dalle Forze dell’Ordine sammarinesi e consegnate al Centro farmaceutico dell’ospedale di Stato, dove saranno conservate in attesa dell’utilizzo. Non poche polemiche hanno preceduto l’acquisto di vaccini dalla Russia alla quale la Repubblica del Titano è dovuta ricorrere a causa del mancato invio di dosi dall’Italia.
Come riferisce Il Fatto, “tra San Marino e Roma però c’è ancora in vigore un accordo per cui a San Marino sarebbero destinate 1 dose ogni 1.700 arrivate in Italia. Per il momento però i sammarinesi possono contare solo sullo Sputnik perché come sostenuto dal segretario di Stato per la Salute Roberto Ciavatta, “al momento è impossibile trovare nel mercato ufficiale vaccini che siano già approvati dall’Ema, al di fuori del canale con la Commissione europea”.
La notizia che San Marino si sarebbe approvvigionato in maniera indipendente da Mosca, qualche giorno fa aveva destato la preoccupazione nella confinante Romagna. Lo stesso assessore regionale emiliano-romagnolo alla Salute, Raffaele Donini aveva ricordato che “il vaccino russo non ha ottenuto alcuna validazione da Aifa e quindi per noi, in questa fase, non può rappresentare un vaccino somministrabile”. Il timore era quello di un esodo in massa di emiliano-romagnoli per acquistare lo Sputinik.
Pericolo però immotivato “perché il vaccino a San Marino, lo potranno fare solo i sammarinesi”, aveva spiegato il Congresso di Stato consapevole di avere ora in casa un bene prezioso sul mercato internazionale. Le operazioni di consegna di questa prima partita di vaccini russi ha quindi seguito un protocollo rigidissimo, di sicurezza e riservatezza.
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