Il Festival di Sanremo era iniziato con le polemiche tra il direttore artistico Claudio Baglioni e Salvini, ministro dell’Interno e vero reggente dell’attuale governo grilloleghista. Nella seconda puntata della kermesse, va in scena un altro capitolo della disputa, anche se tutto è in chiave ironica, grazie al duo comico Pio e Amedeo che hanno approfittato del “litigio” tra Baglioni e Salvini per impostare il loro intervento al Festival.
I due comici hanno preso in giro il direttore artistico facendosi promettere che il festival dell’anno prossimo favorirà “gli italiani”. E poi: “Tu hai fatto lo spettacolo un po’ di tempo fa. E come ti chiamavi? Colonnello? Maresciallo? No, eri ‘capitano’ coraggioso, come quello là…”.
“E nello spot di Sanremo eri vestito da vigile, con la divisa. Sono tutti segnali. Strizzi l’occhio. Ma lui non è rancoroso. Ora dice le più brutte cose, ma fra 2-3 anni ti ama. Con noi meridionali ha fatto la stessa cosa. Ora ci vuole bene”. L’Ariston ha apprezzato, applaudendo. Non si sono sentiti fischi. I comici Pio e Amedeo, dal palco dell’Ariston, scherzano ancora con Claudio Baglioni e lo spingono a dire una frase…
“Dilla tutta che Sanremo l’anno prossimo lo facciamo al 100%. Prima…? Prima…?”. E Baglioni: “…gli italiani!”. Grandi risate a quel punto. E Matteo Salvini, che evidentemente stava guardando il festival, twitta subito con le immagini che scorrono in tv con la faccina che strizza l’occhio e il post “Evviva Sanremo”.
Evviva #Sanremo…? pic.twitter.com/1FCzfqIWn2
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 6 febbraio 2019
Così i due comici, ospiti della seconda serata del festival, hanno riportato sul palco lo scontro fra il vicepremier e il direttore artistico del festival dopo le dichiarazioni di quest’ultimo sui migranti. Scontro conclusosi, tuttavia, con una telefonata “pacificatrice” fra il cantautore romano e il leader della Lega. Poi Pio e Amedeo hanno concluso poi il loro intervento con un monologo…
“Da bambini un gioco era più bello se lo si faceva tutti insieme. Crescendo sentiamo la brutta esigenza di sceglierci per forza un ruolo. A noi non resta che augurare il meglio a tutti quelli che prendono le decisioni importanti e ricordare che tutti siamo stati dei bambini. E invece di tifare come ultrà da che parte stare, dovremmo solo tifare affinché si calmino le acque”. A loro modo, hanno contribuito a questo.
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