Tutti contro Zelensky a Sanremo. La presenza in collegamento da remoto del presidente ucraino al Festival spacca la politica italiana.
Solo ieri a esprimersi contro il presidente ucraino era stato Matteo Salvini, subito seguito da Beppe Grillo e Alessandro Di Battista. Ma il fronte del no è più ampio e comprende anche Maurizio Gasparri, Giuseppe Conte, Carlo Freccero, Gianni Cuperlo, Maurizio Gasparri, Vauro Senesi e Fabio Volo.
A sorpresa è contrario anche Carlo Calenda di Azione, tra i più convinti sostenitori degli aiuti militari all’Ucraina. “È un errore combinare un evento musicale con il messaggio del presidente di un paese in guerra” dice, trovandosi sulla stessa linea di Conte, per una volta. “Fui molto contento quando il presidente Fico invitò il presidente Zelensky alla Camera, non credo però che ora sia così necessario avere Zelensky in un contesto così leggero, come quello di Sanremo” afferma il presidente del M5S.
“Zelensky a Sanremo? No. È una guerra – attacca Gianni Cuperlo, candidato alla segreteria del PD -. La gente muore. La Rai vuole dare voce al presidente di un paese invaso che si difende? Mandi in onda un messaggio del presidente dell’Ucraina alle 20.30 di una sera a reti unificate. Ma non confondiamo la tragedia con l’audience. Per pietà”.