La strage di Bucha compiuta verosimilmente dai russi potrebbe accelerare la decisione dell’Unione europea di porre sanzioni sul gas di Mosca. L’Europa aveva già in programma di discutere un nuovo pacchetto di sanzioni che ora potrebbe includere anche il divieto di importazione di gas, petrolio e carbone dalla Russia. Al momento non c’è niente di definito ufficialmente. Ma nelle prossime ore è prevista una riunione a Bruxelles dei ministri dell’Economia e delle Finanze. Poi, mercoledì 6 febbraio, seguirà una riunione dei 27 ambasciatori Ue. Ora che anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha aperto allo stop al gas di Mosca, dal quale la Germania dipende in larga parte, la strada che porta alle sanzioni sembra sempre più in discesa. E l’Italia, con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, si accoda.
“L’Italia non si tirerà indietro, neanche sulla sanzione al gas russo. In particolare dopo le atrocità di Bucha. L’Italia non porrà veti su sanzioni al gas russo”. Così dichiara il ministro Di Maio all’Ansa al al termine della riunione Trilaterale dell’Alto Adriatico con i colleghi di Croazia e Slovenia, svoltasi oggi a Zagabria. Il titolare della Farnesina lascia dunque intendere chiaramente che anche il nostro Paese sarebbe pronto a rinunciare al gas russo, anche se rappresenta il 40% del consumo nazionale.
Del resto, se poche ore prima si era convinto anche il cancelliere tedesco, sarebbe stato difficile per il governo italiano prendere un’altra strada. Olaf Scholz ha infatti parlato apertamente di “crimini di guerra” commessi dai russi a Bucha, spingendo per ulteriori sanzioni alla Russia di Vladimir Putin. “Deve esserci una risposta. Tali crimini non devono rimanere senza risposta”, ha aggiunto il ministro della Difesa di Berlino, Christine Lambrecht.
Da parte francese, invece, è direttamente il presidente Emmanuel Macron a invocare “misure molto chiare” contro i russi dopo la strage di Bucha. “Su gas e petrolio ci coordineremo con i nostri partner europei. In particolare con la Germania nei prossimi giorni. Dobbiamo inviare un segnale che è la nostra dignità collettiva e i nostri valori che stiamo difendendo”, precisa l’inquilino dell’Eliseo.
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