“Sarà terza guerra mondiale”. Giuseppe Conte, leader del M5S, va all’attacco del Governo Meloni profetizzando scenari apocalittici dopo che è circolata la notizia secondo cui l’Italia addestrerebbe a Sabaudia gruppi di militari di Kiev.
Una scelta inaccettabile per il filoputiniano Conte. “Passo dopo passo, armamenti su armamenti, ci stiamo ritrovando totalmente immersi in questa guerra – attacca l’ex premier in un’intervista al Fatto Quotidiano -. L’addestramento dei soldati ucraini è il segno della partecipazione sempre più attiva dell’Italia nel conflitto e conferma un’ulteriore escalation militare”.
Da qualche giorno, infatti, secondo Il Fatto, una ventina di militari dell’esercito di Kiev sarebbero arrivati a Sabaudia per ricevere l’addestramento utile all’utilizzo del Samp-T, sistema di difesa antiaereo e antimissilistico molto agile, che si può montare anche su camion. Entro primavera Italia e Francia consegneranno all’Ucraina questo sistema difensivo ma l’esercito di Kiev deve essere prima addestrato per essere più pronto ad usarlo contro i russi.
“Ci è stato raccontato che avremmo messo in ginocchio la Russia con le sanzioni, poi che il sostegno militare ci avrebbe spianato una risolutiva vittoria – incalza ancora Conte -. La verità è che passo dopo passo, armamenti su armamenti, ci striamo ritrovando totalmente immersi in questa guerra senza che il nostro governo e l’Europa tentino una strategia per percorrere una via negoziale e arrivare a una soluzione di pace”
“Bisogna concentrare tutti gli sforzi sul piano diplomatico – conclude – perché stiamo rischiando di ritrovarci in una terza guerra mondiale”.
Le parole di Conte, fedeli al filoputinismo militante del M5S, fanno però proseliti anche in Forza Italia, alcova di destra dei filorussi. “Che sia in corso un’escalation non lo scopriamo ora, sposo totalmente la posizione di Silvio Berlusconi – afferma il sentore azzurro Maurizio Gasparri -. Sarebbe meglio concentrarsi di più sul dialogo. Come FI ci siamo battuti affinché gli aiuti militari restassero difensivi e su questo ci impegneremo ancora”.
Nuovi guai all’orizzonte per la premier Meloni, che sulla politica estera in settimana riferirà in Parlamento prima del Consiglio europeo di giovedì e venerdì?