Dopo aver scontato quasi sette anni di detenzione per l’omicidio della nipote Sarah Scazzi, Michele Misseri ha riguadagnato la libertà. L’alba del 20 febbraio ha visto l’agricoltore di Avetrana lasciare il carcere di Borgo San Nicola, a Lecce, per fare ritorno nella villetta di famiglia. Evitando la stampa, Misseri ha lasciato il penitenziario accompagnato dal suo avvocato, Luca La Tanza, e si è allontanato a bordo di una Jeep Renegade bianca.
Negli anni di reclusione, Misseri si è distinto per la sua condotta esemplare, partecipando a lavori di giardinaggio e aiutando in cucina, guadagnandosi uno sconto di pena di 684 giorni per buona condotta. Nonostante la contesa legale e i tentativi di comunicare con i media, Misseri ha mantenuto un atteggiamento tranquillo, anche se isolato.
La sua scarcerazione non sembra aver suscitato particolare interesse ad Avetrana, dove la vita prosegue con indifferenza verso il caso che un tempo aveva attirato l’attenzione nazionale. Il sindaco ha cercato di mantenere la calma nella comunità, limitando l’accesso alla zona per evitare assembramenti.
Mentre Misseri cerca di riacclimatarsi alla vita fuori dalle mura carcerarie, resta da vedere come la comunità accoglierà il suo ritorno e se parlerà della sua esperienza. Ad Avetrana, sembra prevalere il desiderio di voltare pagina su un capitolo doloroso della sua storia.
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