A Parma è andata in scena un’altra bellissima manifestazione delle sardine. Di nuovo numeri pazzeschi, resistenza civile e tanto entusiasmo, con migliaia di persone che in coro hanno cantato l’inno d’Italia. Da brividi. Gli stessi brividi che deve aver provato Matteo Salvini, ma per un altro motivo. La paura, forse, di aver sottovalutato questo fenomeno. E le conseguenze che potrebbero derivarne in termini elettorali e non solo. Una folla che sventola sagome di sardine e cartelli con la scritta “Parma non si lega”. Dopo Bologna, Modena, Reggio Emilia e Fiorenzuola, le sardine si sono fatte sentire anche a Parma, con una Piazza Duomo stracolma di manifestanti, 10mila in tutto. Ma adesso si punta in alto, si punta a Roma per una manifestazione nazionale.
A dieci giorni dal debutto del movimento si è dato appuntamento un popolo di giovani, studenti, professori, comuni cittadini ed esponenti di associazioni. Tutti insieme per gridare il loro “no” alla Lega e a Matteo Salvini alla guida della Regione Emilia Romagna. Mattia Sartori, leader del movimento, è già impegnato a organizzare il grande raduno romano. La piazza scelta per la capitale non è un luogo a caso: piazza San Giovanni, che il movimento delle sardine tenterà di riempire il 14 dicembre al grido di “Roma non si lega” contro odio e populismo.
Quella quella è la stessa piazza in cui si è tenuta da poco una manifestazione del centrodestra contro il governo. Ad annunciare la grande iniziativa sono gli stessi organizzatori sui social, che puntano a “stipare” 100 mila persone, per manifestare pacificamente contro Salvini. L’appuntamento è alle 15: “Abbiamo voluto organizzare questo raduno in un luogo simbolo”, spiegano gli organizzatori.
“Una piazza che negli ultimi tempi è stata usata come palco per diffondere messaggi che non sono degni di una società civile. È tempo di reagire a questo modo di fare politica, una retorica vuota e senza empatia, che alimenta la divisione e fonda il proprio messaggio sull’odio verso il prossimo”.
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