La sconfitta sul Ddl Zan brucia ancora al centrosinistra. La data del 27 ottobre segna infatti uno spartiacque nel destino della legge sull’omotransfobia. Il testo firmato dal deputato del Pd Alessandro Zan di fatto non vedrà mai la luce. Tutta colpa del voto segreto in Senato che ha sancito l’approvazione della cosiddetta tagliola sull’esame del provvedimento. A colpire sono state soprattutto due scene. La prima è quella dei banchi del centrodestra dove i senatori si sono abbandonati ad una sfrenata esultanza per la bocciatura del Ddl Zan. La seconda è invece il banco vuoto lasciato da Matteo Renzi, volato intanto in Arabia Saudita per una conferenza. Un comportamento che Roberto Saviano stronca senza pietà.
La rabbia e la delusione del centrosinistra per la bocciatura del Ddl Zan è racchiusa tutta nella reazione alle immagini dei senatori di centrodestra che esultano a Palazzo Madama. Da più parti sono piovute critiche pesantissime a questo comportamento, a cominciare dalla deputata Dem Laura Boldrini e da diversi suoi colleghi. Ma anche dal mondo dello spettacolo si sono levate voci indignate, come quelle di Fedez, Paola Turci e Tiziano Ferro.
Mentre in Italia andava in scena lo spettacolo di Simone Pillon e degli altri senatori che si abbracciavano festanti, Matteo Renzi si trovava a migliaia di chilometri di distanza. E, siccome in molti ritengono che proprio i voti mancanti di Italia Viva siano stati decisivi per l’affossamento della legge, su di lui si sono riversate accuse e improperi di ogni genere.
“Mi ha colpito dov’era. L’assenza poteva essere strategia. La sua presenza a Riad è pericolosissima. – dichiara ad esempio Roberto Saviano ospite di Piazzapulita – Non si può stare di fronte a Bin Salman. Renzi mi rendo conto che si senta molto forte in questo momento. Si sente essere colui che ha battezzato il governo Draghi, uno stratega. ‘Quindi non sono più amato dal popolo ma so ancora fare politica’. Deve capire, o business o politica”, accusa lo scrittore.
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