Roberto Saviano a processo per aver definito “bastardi” Giorgia Meloni e Matteo Salvini sul tema dei migranti. Lo scrittore napoletano si difende come un leone in tribunale, illustrando le ragioni che lo hanno portato a reagire in maniera così dura contro quelli che ora ricoprono i ruoli di presidente del Consiglio e di vicepremier del nuovo governo. Saviano ribadisce la sua posizione anche durante l’ultima puntata di Piazzapulita, ospite nello studio del talk show condotto da Corrado Formigli.
“Sto criticando il potere politico che mente sistematicamente, la mia non è un’opinione politica”, così Roberto Saviano spiega le motivazioni che lo hanno portato a definire “bastardi” i due leader di Fratelli d’Italia e Lega. “Democratura? – chiarisce poi il senso della sua espressione – Per alcuni la situazione sta diventando complicata. Mettono i nemici in prima pagina, dossierano, pestano”, punta il dito lo scrittore napoletano.
“La libertà di critica va commisurata al potere politico. – prosegue poi nel suo ragionamento Roberto Saviano – Maggiore è il potere, maggiore è la possibilità di critica. Cosa c’è in ballo in tribunale? Critica aspramente e paghi le conseguenze”, questa invece la sua interpretazione della decisione della Meloni di portarlo a giudizio solo per le sue espressioni, anche se innegabilmente forti.
“Le Ong? Sono una risorsa. – replica poi deciso ad una domanda di Corrado Formigli – Dovresti parlare con chi è esperto di questi problemi. Non sono nemici, sono alleati. Non è perché hai vinto le elezioni, puoi comandare. Gli piacerebbe, non vedevano l’ora, si stanno vendicando…resisteremo il più possibile”, Saviano torna ancora sulla polemica contro Meloni e Salvini finita in tribunale. Non poteva mancare, infine, un accenno sul reddito di cittadinanza che, secondo lo scrittore, “in molti casi ha impedito il crimine predatorio”.
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