Savoini, questo sconosciuto. L’uomo accusato di aver condotto una trattativa serrata con alcuni funzionari russi per finanziare la Lega grazie ai soldi del Cremlino in vista delle europee 2019, un appuntamento che il Carroccio non poteva toppare e nel quale, stando alle ricostruzioni fatte dalla testata BuzzFeed con tanto di pubblicazione di relativo audio, il partito di Salvini ha potuto contare su ingenti fondi provenienti dall’est.
Putin guarda alla Lega come un alleato prezioso, per un’Europa sempre più modellata a sua immagine e somiglianza. Salvini ringrazia e va avanti per la sua strada, finanziando le sue ingenti chiamate alle urne anche grazie ai soldi arrivati da oltre confine. Una versione che il vicepremier ha smentito ferocemente, minacciando querele a chiunque si fosse azzardato a sostenerla.
E però qualcosa non torna nel racconto del Capitano. Che, a proposito di quel Savoini finito improvvisamente al centro della scena e additato da tutti come suo uomo di fiducia nei rapporti con Putin, fa orecchie da mercante. “Savoini non faceva parte della nostra delegazione. Il motivo per cui era a Mosca insieme a me? Chiedetelo a lui”. Un Salvini-Ponzio Pilato che però continua a non convincere.
Repubblica ha pubblicato di recente alcuni scatti in cui Savoini compare in foto non solo al vertice del luglio 2018 al ministero dell’Interno russo, ma anche alla cena di gala a Villa Madama in occasione della visita di Putin a Roma. E ancora con Marine Le Pen, con Irina Osipova, attivista politica pro Putin e in missione diplomatica in Marocco. Sembra difficile, insomma, ritagliargli addosso quel ruolo marginale che Salvini cerca di dipingere in questi giorni ad alta tensione, con l’annuncio di un’inchiesta partita da Milano a turbare ulteriormente i sonni dei leghisti.
Salvini cambia ancora versione: “Savoini? Se era in Russia, non era con me”