Una storia decisamente in controtendenza rispetto alle tante che arrivano in questi giorni di tensioni, dove sicurezza, porti chiusi e difesa personale sembrano essere le uniche parole all’ordine del giorno. Un episodio avvenuto a Capraia, isola deserta delle Tremiti, dove sono arrivati alcuni curdi iracheni. Due o tre famiglie, con nove bambini. Due dei quali di pochi mesi e uno tetraplegico. Fatti sbarcare lì da una barca a vela che poi se n’è andata, abbandonandoli al loro destino.
Non è chiaro quanto siano rimasti lì. Alcuni scatti li mostrano mentre si arrampicano sulle rocce per guardare le coste della Puglia. Il sindaco di San Domino, l’isola vicina, li ha mandati a prendere in gommone senza scomodare nessuno. Come racconta la giornalista Flavia Perina, il primo cittadino h
a chiamato i medici del 118 locale, trovato una casa, rimediato materassi e coperte e pure una carrozzina. A chi gli chiedeva il perché di questa iniziativa immediata, ha risposto con semplicità: “Siamo persone civili”.Come racconta Rete 8, in totale si tratterebbe di 18 profughi. Sull’imbarcazione che li ha scaricati, non sono state al momento trovate informazioni. Tutti probabilmente di origini curde, verranno ora presi in carico dalla prefettura di Foggia che procederà alla loro identificazione e allo smistamento in centri di prima accoglienza.
Tra i bambini anche uno paraplegico fortunatamente in buone condizioni nonostante le ore trascorse in mare e al freddo. L’ultimo sbarco di migranti sulle Isole Tremiti risaliva a 12 anni fa. Tanti gli utenti che hanno commentato commossi la notizia sui social: “Per fortuna esiste ancora un’Italia che sa mostrare al mondo il suo volto più bello”, “Gesti così andrebbero fatti ogni giorno”.
“L’Italia accolga migranti gay se non protetti nei loro Paesi”. Lo dice la Cassazione