Il Consiglio dei ministri di Cutro di oggi pomeriggio approverà un decreto-legge con nuove disposizioni penali per i traffici di immigrati clandestini. In particolare, verranno aumentate le pene carcerarie per gli scafisti e i trafficanti che causano morti in mare, ma non le multe. Inoltre, verrà introdotto un nuovo reato che punisce chi causa morti in mare con la reclusione fino a trent’anni.
La bozza del decreto prevede che chi promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato potrà essere punito con la reclusione da 2 a 6 anni (invece che da 1 a 5). In presenza di aggravanti, la pena potrà arrivare fino a 16 anni. La sanzione pecuniaria resta identica: 15mila euro per ogni persona oggetto di tratta.
Reato per strage
Inoltre, viene introdotto un nuovo reato, il 12-bis, che punisce gli scafisti o i trafficanti quando il trasporto o l’ingresso sono attuati con modalità tali da esporre le persone a pericolo per la loro vita o per la loro incolumità o sottoponendole a trattamento inumano o degradante. In questo caso, la pena potrà arrivare fino a 30 anni se dal fatto deriva, quale conseguenza non voluta, la morte di più persone. La stessa pena si applica se dal fatto derivano la morte di una o più persone e lesioni gravi o gravissime a una o più persone. Se dal fatto deriva la morte di una sola persona, si applica la pena della reclusione da 15 a 24 anni. Se derivano lesioni gravi o gravissime a una o più persone, si applica la pena della reclusione da 10 a 20 anni.
È importante sottolineare che il reato si considera commesso nel territorio dello Stato anche se la morte o le lesioni si verificano in acque internazionali, se la condotta è diretta a procurare l’ingresso illegale in Italia.