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“Portano odio e divisioni”. La destra dice No alle pietre d’inciampo in memoria dei deportati

La destra in Italia non ce la fa a essere normale. Deve per forza essere razzista, violenta, antisemita e xenofoba. Altrimenti non riesce ad essere se stessa, a conquistare la pancia dell’elettorato. E così succede anche che una giunta di destra, quella di Schio, dica no alle cosiddette “pietre d’inciampo”, da installare dove risiedevano i deportati della città morti nei lager nazisti. La motivazione, sottolinea dalle pagine del Giornale di Vicenza Alberto Bertoldo di ‘Noi Cittadini’, lista di maggioranza del centrodestra, è che iniziative del genere “rischiano di portare di nuovo odio e divisioni”. Renzo Sella, dello stesso gruppo consiliare, aggiunge: “Come possiamo pensare di ricordare solamente qualcuno, a discapito di altri?”. Siamo alla solita follia.

In un comunicato pubblicato dal PD di Vicenza si legge che “la maggioranza ha bocciato la mozione perché ‘divisiva’”. Leonardo Dalla Vecchia, capogruppo del PD in consiglio comunale scrive che “non ci sono giustificazioni, non ci sono alibi”. Le pietre d’inciampo sono i sampietrini della “memoria” dell’Olocausto creati dall’artista tedesco Gunter Demnig all’inizio degli anni Novanta e diffuse in molte città italiane. Sulla placca d’ottone della pietra viene inciso il nome della persona che abitava in quell’abitazione con la data di nascita, il campo di sterminio nel quale è stata deportata e – se è nota – la data della morte.

Vengono posizionate per dare un segno tangibile dell’assenza degli ebrei che durante il Fascismo sono stati mandati a morire nei campi di concentramento. Un modo per ricordare a chi abita le nostre città che quelle persone, fatte diventare numeri, abitavano a fianco degli italiani “di razza ariana” e che avrebbero potuto essere i bisnonni o i nonni dei nostri amici, i nostri (ormai anziani) vicini di casa. Le pietre d’inciampo sono divisive? La mozione, che voleva ricordare le 14 vittime subite dalla città, è stata respinta nell’aula consiliare dalla maggioranza, con l’astensione della Lega.

Per la senatrice Daniela Sbrollini di Italia Viva “a Schio è stata scritta una brutta pagina. La bocciatura non trova giustificazioni”. Secondo la parlamentare, “proprio per occuparsi degli sclediensi, Schio deve avere il coraggio di ricordare. Chi perde la memoria perde il suo futuro”. E sulla mozione bocciata dal comune vicentino interviene anche il deputato del Pd Emanuele Fiano: “Ditemi che non è vero. Cose da non credere”.

 

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