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Schlein si smarca da Conte e Renzi. Le ipotesi sulla nascita di un “nuovo centro”

Il progetto del “campo largo” ipotizzato a sinistra come strategia per contrastare Giorgia Meloni sta mostrando diverse fragilità. Elly Schlein si trova ad affrontare sfide complesse, originate soprattutto dall’aumento delle tensioni tra Giuseppe Conte e Matteo Renzi. Un articolo su Repubblica, firmato da Serenella Mattera, descrive nei dettagli questa situazione complicata, evidenziando come la coalizione, che dovrebbe essere guidata dalla Schlein in futuro, sembri essere in bilico. Inoltre, si specula su un possibile cambiamento politico di maggior portata, con l’eventuale creazione di un nuovo partito centrista che potrebbe modificare gli equilibri consolidati dal sistema bipolare.

Schlein, pur cercando di mantenersi distante dal conflitto diretto tra Conte e Renzi, tenta di preservare l’unità del suo partito e della coalizione. Per il momento, il focus principale è rivolto a obiettivi programmatici comuni, ma le spaccature interne sono sempre più evidenti. Mattera, nel suo articolo, cita Francesco Boccia, capogruppo del PD, che afferma: “Non è attaccandoci l’un l’altro che riusciremo a governare”, una frase che sintetizza bene il malcontento crescente a causa delle divisioni interne. Il “campo largo”, inizialmente promettente, appare sempre più fragile, soprattutto in seguito alla decisione di escludere Italia Viva dalle liste elettorali in alcune regioni, come la Liguria.

Schlein non vuole imporre veti né accettarli, definendosi “ostinatamente unitaria”, ma la sua leadership all’interno della coalizione è messa alla prova. Conte, infatti, accusa la leader del PD di ridurre gli alleati a semplici “satelliti”. Tra le questioni più urgenti per la coalizione c’è anche la possibile nascita di un nuovo partito centrista. Questa ipotesi potrebbe avere un forte impatto sul “campo largo”, con la prospettiva che il nuovo centro non sia rappresentato da Renzi o Calenda, ma da una figura più moderata. In questo contesto, a sinistra circola il nome di Beppe Sala, attuale sindaco di Milano, visto da alcuni come un potenziale leader di questa nuova formazione politica. Sebbene questa ipotesi rimanga per ora solo una “bozza di lavoro”, la sua realizzazione potrebbe dipendere dalla legge elettorale che verrà adottata per le prossime elezioni.

Con il sistema attuale o uno che favorisca il bipolarismo, la nascita di un nuovo partito centrista potrebbe aprire un nuovo capitolo nella scena politica. Nel frattempo, le elezioni regionali in Liguria rappresentano un banco di prova importante per il “campo largo”. Schlein è determinata a sfruttare eventuali vittorie regionali per consolidare la coalizione e ridurre al silenzio gli alleati litigiosi. Tuttavia, la crescente tensione tra Conte e Renzi potrebbe compromettere i risultati elettorali. Se il centrodestra riuscisse a riconquistare la Liguria, potrebbe affrontare con rinnovata energia anche le successive elezioni in Umbria ed Emilia Romagna.

Schlein, dunque, guarda con attenzione alle elezioni regionali e intende evitare spaccature interne che possano indebolire la coalizione. Tuttavia, come afferma Pina Picierno, c’è il timore che Conte speri in una vittoria di Trump alle elezioni americane per rafforzare ulteriormente le sue alleanze politiche, aumentando così la frattura interna. I prossimi mesi saranno cruciali per capire se la coalizione potrà resistere o se emergerà un nuovo equilibrio politico.