È una giornata di lutto nel mondo della musica: Sixto Rodriguez, il celebre folksinger di Detroit, è scomparso all’età di 81 anni. La notizia è stata annunciata inizialmente dal sito “Sugarman”, per poi essere ripresa dai principali media americani.
Mentre in America era ritenuto un flop, Rodriguez ha ottenuto una fama inimmaginabile in Sud Africa. Le sue canzoni, cariche di contenuti politici e rivolte contro le ingiustizie, sono state abbracciate dal movimento anti-apartheid, rendendolo una figura simbolica per la lotta contro la segregazione razziale. La sua carriera musicale, avviata verso la fine degli anni ’60, lo ha visto realizzare quattro album e numerosi singoli.
Ma la storia di Rodriguez è fatta anche di alti e bassi, di silenzi e riscoperte. Il documentario del 2012 “Searching for Sugar Man”, che ha vinto un Oscar nel 2013 come miglior documentario, ha raccontato la straordinaria vicenda di un artista dimenticato in patria ma idolatrato all’estero. Il film ha svelato al grande pubblico come Sixto, pur essendo un cantautore di talento, abbia lavorato come operaio per gran parte della sua vita a Detroit. Ma la sua anima ribelle non si è fermata solo alla musica: ha tentato anche la carriera politica candidandosi al consiglio comunale, alla carica di sindaco di Detroit e come rappresentante dello Stato del Michigan.
In un’intervista aveva dichiarato: “Mi descrivo come un ‘politico musicale’ e mi sento urbano più che rurale”, sottolineando la sua profonda connessione con l’ambiente cittadino e la volontà di fare la differenza sia attraverso le sue canzoni che con i suoi sforzi politici.