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Scontro nel governo Meloni: “Decidono tutto Giorgia e Giorgetti”

Acque agitate nel governo Meloni e scontro interno sempre più duro tra i vari esponenti della maggioranza di centrodestra. È questo il quadro preoccupante descritto in un retroscena dalla giornalista Monica Guerzoni del Corriere della Sera. A dividere i membri dell’esecutivo sarebbero diversi temi: dal caro benzina alle nomine previste in primavera, passando per il Mes, i balneari e l’elezione dei membri laici del Csm. Una confusione talmente grande sotto al cielo di Palazzo Chigi da indurre una fonte anonima a sussurrare che “decidono tutto Giorgia e Giorgetti”.

Scontro nel governo Meloni, il retroscena

La cartina di tornasole della spaccatura che si rischia nel governo è rappresentata dalla questione dell’aumento dei carburanti a causa del mancato rinnovo dello sconto sulle accise deciso dal governo Meloni. Dalla presidenza del Consiglio arriva l’ordine “niente retromarce” su quanto deciso. Ma le lamentele di Lega e forza Italia hanno praticamente costretto la Meloni a tornare in parte sui suoi passi, promettendo che, in caso di ulteriore incremento dei prezzi della benzina, il governo potrebbe varare un nuovo sconto sulle accise.

Il decreto ‘trasparenza’ sui prezzi dei carburanti, approvato appena il 10 gennaio, è stato modificato già due giorni dopo, durante l’ultimo Consiglio dei ministri, proprio per venire incontro alle richieste degli alleati di governo. “Hanno fatto tutto Giorgia e Giorgetti”, rivela al Corriere una gola profonda che viene identificata come “un esponente dell’esecutivo, uno di quelli che si sentono tagliati fuori dalle scelte importanti”. Ma, secondo la Guerzoni, è proprio dai vertici di Lega e Forza Italia che giungono continui lamenti: “Decide tutto lei”, oppure “Decidono tutto loro”, premier e ministro dell’Economia.

È lo stesso ministro Giancarlo Giorgetti a confermare involontariamente le frizioni nel governo durante il question time al Senato, parlando di una norma che potrebbe consentire di ridurre le accise “in relazione all’incremento verificato dei prezzi dei carburanti”. Ma da Palazzo Chigi smentiscono: “Non ci sono le condizioni, Giorgetti è stato interpretato male”.

Una narrazione che si scontra con quanto assicurato da Giorgia Meloni in questi ultimi giorni. Il premier ha parlato di “grande coesione” della squadra di governo e ha bollato come “racconti fantasiosi” i retroscena giornalistici che descrivono un esecutivo, se non spaccato, in forte fibrillazione su quasi tutti i temi sul tavolo. Dimostrazione delle difficoltà di Palazzo Chigi sarebbe il mancato appoggio di Matteo Salvini alla Meloni sulla questione carburanti. Ma anche la berlusconiana Licia Ronzulli mette i bastoni tra le ruote al premier: “Se i prezzi dei carburanti resteranno troppo elevati, Forza Italia chiederà un nuovo intervento per tagliare le accise”. E anche Silvio Berlusconi avrebbe definito il mancato taglio delle accise un “errore di valutazione”.

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