Nessun accordo tra portuali di Trieste e governo Draghi. E così, da venerdì 15 ottobre, data di entrata in vigore del green pass obbligatorio sul posto di lavoro, il porto rischia di rimanere bloccato. Proprio per scongiurare questa eventualità, nelle scorse ore era sceso in campo il ministero dell’Interno. Con una circolare, il Viminale guidato da Luciana Lamorgese, ha proposto tamponi gratuiti per tutti i lavoratori portuali d’Italia. Proposta però respinta al mittente dai triestini.
Il governo teme il blocco dei porti che potrebbe provocare gravi danni ad un’economia italiana che si sta piano piano riprendendo dalla crisi provocata dalla pandemia. Per questo motivo cerca di correre ai ripari contro le proteste dei lavoratori portuali di Trieste che da giorni sono scesi sul piede di guerra. Il 40% di loro, infatti, non risulta vaccinato. Ma i colleghi vaccinati hanno offerto loro piena solidarietà, minacciando il blocco del porto se anche un solo lavoratore senza green pass dovesse essere bloccato all’ingresso.
Una minaccia a cui il ministero dell’Interno risponde inviando una circolare ai prefetti. “In considerazione delle gravi ripercussioni economiche che potrebbero derivare dalla paventata situazione anche a carico delle imprese operanti nel settore, si raccomanda di sollecitare le stesse imprese affinché valutino di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass, test molecolari o antigenici rapidi gratuiti”, si legge nella nota del Viminale.
Ma la proposta, come detto, non soddisfa i portuali. “Ribadiamo che il giorno 15 ottobre ci sarà il blocco delle operazioni all’interno del porto di Trieste”, scrive in un comunicato stampa il Coordinamento lavoratori portuali Trieste. “Siamo venuti a conoscenza che il governo sta tentando di trovare un accordo. Una sorta di accomodamento riguardante i portuali di Trieste. E che si paventano da parte del presidente (del porto ndr) Zeno D’Agostino le dimissioni”, si legge ancora. “Noi portuali ribadiamo con forza e vogliamo che sia chiaro il messaggio che nulla di tutto ciò farà sì che noi scendiamo a patti, fino a quando non sarà tolto l’obbligo del green pass per lavorare. Non solo per i lavoratori del porto, ma per tutte le categorie di lavoratori”, conclude il comunicato.
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