Durante l’ultima puntata de L’aria che tira va in scena un infuocato dibattito sulla necessità di depenalizzare la coltivazione della cannabis. L’ex Radicale Marco Cappato difende il disegno di legge all’esame del Parlamento che vorrebbe legalizzare la coltivazione di quattro piante di marijuana per uso personale. Il vicedirettore del quotidiano La Verità, Francesco Borgonovo, si dice convinto che “il consumo di cannabis fa male”.
“Un terzo del lavoro dei tribunali, delle forze di Polizia, delle carceri sovraffollate, è occupato da questo proibizionismo assurdo. – spiega Cappato – Proibizionismo che distrae il lavoro delle Forze dell’Ordine e della giustizia occupandosi di persone che non fanno nulla di più grave di quello che fanno i consumatori di alcol o di tabacco. Sostanze che uccidono ma non ne parliamo in trasmissione perché sono legali e bisogna fare prevenzione”.
“Il fatto che ci siano altre sostanze molto dannose, come l’alcol e il fumo, cosa su cui Cappato ha ragione, e soprattutto l’alcol che rende le persone pericolose per gli altri, non significa allora liberi tutti. – replica deciso Borgonovo – È un ragionamento per cui guardiamo alle cose peggiori per giustificare quelle che buone non sono. Io credo che il grande problema sia semplicemente che il consumo di cannabis, soprattutto se elevato, fa male”, sentenzia il giornalista.
“Ci sono numerosi studi usciti negli ultimi anni che dimostrano che la cannabis fa male a chi la consuma. Tra l’altro dagli anni ‘80 a oggi è aumentato il principio psicoattivo all’interno i quello che le persone fumano. Soprattutto negli Usa si è passati da 2 al 25%. Questo produce un aumento delle psicosi e delle difficoltà cognitive. È pericoloso. Questo fa male. Quindi è sbagliato dire che non faccia male. Le multinazionali stanno spingendo tanto per la liberalizzazione perché è un business”, conclude poi Borgonovo.
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