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Scuola, il 35% degli studenti non capisce un testo d’Italiano. L’Inglese è ancora tabù

Scuola, non è un caso se i dati sulle qualità e le attitudini dei nostri studenti mostrano un panorama difficile dei livelli di apprendimento di bambini (seconda e quinta elementare), adolescenti (terza media) e ragazzi (seconda superiore e quinta). C’è un leggero miglioramento, rispetto al 2018, per gli studenti della scuola superiore di primo grado, soprattutto in Matematica e Inglese, ma le larghe zone d’ombra faticano ad essere illuminate. Non è un caso, dicevamo: anche perché le parole “scuola” e “cultura” sembrano sempre più scomparire dalla famigerata “narrazione” politica nostrana.

L’istruzione al Sud resta un’emergenza. Così come, soprattutto nel Meridione d’Italia, l’idea di una scuola equa. I livelli di apprendimento in Italiano, Matematica e Inglese mostrano differenze marcate nel Paese e le differenze, ancora contenute nella scuola elementare, crescono alle medie e diventano rilevanti alle superiori.

In seconda primaria il blocco di chi ha risultati largamente insufficienti in Italiano (si parla di comprensione del testo) è pari al 20 per cento: uno scolaro su cinque. E se in Umbria e Basilicata quest’area supera di poco il 10 per cento, in Calabria si arriva al 24 per cento (peggio ancora nella provincia autonoma di Bolzano, ma in questo caso è questione di una larga platea discente di lingua tedesca). Nelle stesse classi – sempre seconda elementare – la forbice si allarga se si prende in esame la Matematica.

La media dei “largamente insufficienti” del Paese qui è pari al 28 per cento, in Campania e in Calabria si arriva al 35 per cento. Vanno segnalati, anche in questo caso, i risultati confortanti della Basilicata, con una quota di forte sofferenza sotto il 15 per cento, la più bassa tra le venti regioni italiane.

In terza media, le differenze esplodono e i ritardi scolastici meridionali diventano una frattura nazionale. I problemi nella comprensione dell’Italiano si fanno seri in tutto il Paese: il 35 per cento dei quattordicenni, infatti, è al livello 1 e 2 (seria sofferenza), ma in Calabria addirittura uno su due ha problemi di comprensione di un testo. In seconda superiore gli scarsi in Italiano sono il 30 per cento, oltre il 45 in Calabria e Sardegna. I migliori risultati si vedono in Valle d’Aosta, Veneto e nelle due province autonome di Trento e Bolzano.

Sull’Inglese il livello è imbarazzante (per la scuola italiana, ben prima che per i ragazzi). In Calabria quasi sette maturandi su dieci non riesce a leggerlo e in Calabria e Sicilia l’85 per cento non lo comprende. Il dato medio del Paese sulla seconda lingua resta da allarme rosso: quasi il 50 per cento non sa leggere in Lingua straniera, il 65 per cento non raggiunge il livello B1 (previsto, appunto, dai programmi di quinta superiore). Sarà il caso di tornare a occuparsi di questioni serie, come questa? Occuparsi di scuola vuol dire occuparsi davvero di futuro.

 

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