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Scuola, arrivano i corsi di educazione imprenditoriale

In Italia sta finalmente cambiando l’atteggiamento nei confronti del mondo del lavoro, partendo dalla scuola. In questi anni l’occupazione ha dichiarato un forte disallineamento tra la crescente domanda di ruoli specialistici e la forte carenza di competenze e di attitudine al rischio. Per trovare una soluzione adeguata al problema, il sistema scuola ha finalmente pensato di creare un sistema più possibile aperto, inclusivo e innovativa. Come preparare adeguatamente la classe imprenditoriale di domani, partendo dagli studenti di oggi?

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Educazione all’imprenditorialità

Il MIUR ha deciso di inventare e promuovere corsi per includere l’educazione imprenditoriale all’interno del sistema scolastico, come una materia di studio. Visti infatti gli obiettivi delineati dalla Commissione Europea con la Comunicazione 2012 “Ripensare l’istruzione: investire nelle abilità in vista di migliori risultati socio economici” e poi rinnovati grazie alla Comunicazione 2016 (A new skills agenda for Europe), la scuola tenderà ad adottare un altro approccio, sicuramente più moderno e al passo con le esigenze del mondo del lavoro. Tutto questo grazie ad un finanziamento di 50 milioni di euro.

L’idea è quella di offrire competenze imprenditoriali, che possano arricchire quelle disciplinari, garantendo ai giovani maggiore spirito di intraprendenza e strumenti utili una volta finita la scuola e proiettati nell’occupazione.

Creare nuovi cittadini, più creativi e consapevoli non è solo il fine della scuola italiana, ma di tutto il settore scolastico europeo.

Quello che viene promosso è un vero e proprio percorso di educazione all’imprenditorialità! Cosa vuol dire in concreto?

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Lavoro-per-giovani-servono-investimentiMaggiori opportunità per gli studenti

Fornire agli studenti dei corsi rivolti ad acquisire un approccio mentale che sappia trasformare i pensieri, i progetti e le strategie in qualcosa di applicabile nel mondo del lavoro, come la capacità di definire in modo completo e appropriato un piano imprenditoriale. Quindi per la scuola secondaria di secondo grado, i nuovi corsi potranno partire dai primi due anni, incentrati soprattuto sullo sviluppo di creatività e motivazione, mentre nei tre anni successivi i corsi si concentreranno su insegnamenti trasversali e aggiuntivi, che andranno ad implementare quelli già iniziati.

La maggior parte dei manager e di coloro che sono oggi imprenditori hanno dovuto farsi le ossa a proprie spese, imparando attraverso l’esperienza e gli sbagli fatti durante il percorso professionale.

In questo modo i giovani saranno più preparati e maggiormente equipaggiati rispetto ai loro padri: potranno già sperimentare in aula ciò che si troveranno a vivere una volta entrati nel mondo professionale, col vantaggio di aver già sviluppato quelle competenze e quei rischi che servono per lanciarsi positivamente in un’attività imprenditoriale.

Il fine è anche quello di creare cittadini attivi e consapevoli, fornendo loro competenze adatte non solo al mondo professionale ma anche a quello della vita di tutti i giorni.

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