Diffondere l’introduzione nelle imprese della figura di manager delle differenze, che le sappia valorizzare e gestire cercando di superare contraddizioni e criticità. Ci sta lavorando il think thank CrossThink-LAB, frutto della cooperazione tra l’Istituto Dirpolis della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’advisory firm Trim2. Un luogo di confronto interdisciplinare nato da pochi mesi, che vuole offrire soluzioni ad alcuni del problemi quotidiani affrontati da imprese e istituzioni finanziarie.
Le differenze sono (e generano) valore
Quello della diversity è stato il primo tema affrontato: età, genere, origine, orientamento sessuale, cultura, sono tutti elementi portatori di differenze, che permeano i luoghi di lavoro e condizionano le nostre esistenze. Se da un lato i conflitti e gli attriti si alimentano delle differenze intese come distanze, dall’altro emerge l’efficacia dei modelli relazionali che premiano e sostengono le differenze, a partire dai concetti complementari di identità e riconoscimento. Con risultati positivi anche per la vita delle imprese.
Da qui la nascita del diversity management, ormai inteso in letteratura come uno strumento per riconoscere e per valorizzare il potenziale che caratterizza ogni persona. E che porta così le differenze a occupare a pieno titolo il ruolo di “leva per il business”. Non solo le persone lavorano meglio in un posto in cui si sentono a proprio agio nell’esprimere la propria personalità, ma l’inclusione allontana le aziende anche da rischi connessi ai conflitti generati dalle discriminazioni, come le cause legali, il boicottaggio e la perdita di risorse umane.
Quello del rapporto della persona con il proprio luogo di lavoro, dice la think thank manager Alessia Belli, “è parte costitutiva dell’identità individuale. Parlare di riconoscimento, inclusione e valorizzazione della persona mi sembra un gesto significativo a fronte di una crisi che tende a svilire questi stessi temi. E ancor più significativo, il fatto che il nostro laboratorio congiunto con Trim2 a Firenze metta insieme voci diverse con la volontà di agire un cambiamento, di trovare cioè strumenti concreti per tradurre tali principi in prassi condivise”.
“I temi in discussione riguardano sia priorità attuali sia di prospettiva, economica e sociale – spiega Lorenzo Betti, partner di Trim2 -. Nel mondo ideale l’accademia dovrebbe preparare le basi per lo sviluppo, l’impresa realizzarla e la finanza sostenerla, ma nei fatti non è così: interessi, status quo e priorità di breve termine ne limitano una reale implementazione. La meta di CrossThink-LAB è pertanto sfidante, ma densa di potenzialità”.
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