Anche Sean Penn si schiera senza esitazioni dalla parte dell’Ucraina e contro la Russia. Ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, l’attore americano racconta i particolari del suo recente viaggio in Ucraina dove ha anche incontrato il presidente Volodymyr Zelensky. E promette di volerci tornare molto presto.
“Sono rimasto scioccato per il livello di unità che il Paese ha dimostrato, per l’incredibile forza e coraggio. – dichiara Sean Penn da Fazio – È molto chiaro nello spirito degli ucraini che nessuno incarna tutte queste cose più del presidente Zelensky. Ho potuto incontrarlo è l’ho trovato estremamente determinato, forte nel suo amore per la libertà, per i sogni, per la gente, per ciò che ha un senso per tutti noi. Vederlo nei suoi occhi è stata un’ispirazione”.
Sean Penn racconta di aver cominciato le riprese del suo documentario a Mariupol a novembre. “Abbiamo intervistato i soldati in prima linea, poi siamo tornati a Kiev, per filmare gli aspetti culturali della vita in Ucraina, con un focus su Zelensky. – spiega – Quando sono tornato rimasto per per quattro giorni, siamo riusciti a organizzare un incontro con Zelensky il giorno prima dell’invasione. Non posso sapere cosa pensasse, né se sapesse che è nato per affrontare quello che sta affrontando. Fino al giorno in cui tutto è cominciato, dentro di noi c’era la speranza che non succedesse questa follia, ma penso che gli ucraini fossero preparati a questo terribile scenario, il peggiore che potesse succedere”.
Parlando dei profughi ucraini giunti in Polonia, Penn ricorda che “avevano poche cose con sé, forse perché pensavano di tornare o perché avevano lasciato le loro case in fretta. Nessuno di loro voleva andare via. Quando devi fare un tragitto di tanti chilometri devi organizzarti: ebbene ho visto queste persone che lo fanno con un coraggio incredibile. Sarà una pietra miliare per la storia specie per i nostri Paesi che si chiedono: e noi, cosa facciamo?” si chiede Sean Penn il quale annuncia che tornerà “in Polonia il 28 marzo, forse anche in Ucraina, per cercare di dare una mano, anche con aiuti elementari, kit igienici, lavorando anche con le organizzazioni della società civile del posto”.
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