Dopo Isabella Rauti, figlia del fondatore del Movimento sociale italiano (Msi), Pino Rauti, anche Ignazio La Russa posta una foto per celebrare la fondazione del partito d’ispirazione fascista.
“Nel ricordo di mio padre, che fu tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano in Sicilia e che scelse con il MSI per tutta la vita, la via della partecipazione libera e democratica in difesa delle sue idee rispettose della Costituzione italiana”, ha scritto La Russa.
Tante le reazioni di protesta che giudicano inopportuna questa “celebrazione” da parte della seconda carica dello Stato.
La questione era stata sollevata anche da Liliana Segre, che prima delle elezioni aveva chiesto a Giorgia Meloni di eliminare la fiamma dal simbolo del suo partito, contestato riferimento alla fiaccola ardente sulla tomba di Mussolini.
“Solo qualche giorno fa hanno giurato sulla Costituzione antifascista ed ora esaltano fondatori, nascita e storia del Msi. Isabella Rauti e Ignazio La Russa sono incompatibili con i loro ruoli di governo e istituzionali. Una deriva culturale inqualificabile. Dimissioni!”, accusa via Twitter il deputato Stefano Vaccari, del Partito democratico.
Indignata anche Laura Boldrini, ex presidente della Camera: “Zero senso delle istituzioni. Svilita la seconda carica dello Stato”.
Simona Malpezzi, capogruppo al Senato per i democratici: “Con tutto l’umano rispetto per i padri di Isabella Rauti e Ignazio La Russa le loro uscite nostalgiche verso il Msi sono gravi. Chi rappresenta le Istituzioni non può non ricordare che le radici democratiche del Paese e la nostra Costituzione sono antifasciste”.
Emanuele Fiano (Pd), figlio di Nedo, sopravvissuto all’Olocausto e deceduto due anni fa, risponde a La Russa: “Signori, in questi giorni l’esaltazione dell’Msi, partito fondato dai fascisti reduci di Salò, come Almirante e Romualdi, è ormai ai massimi livelli, qui la seconda carica dello Stato. E voi? Ex colleghi in Parlamento? Tutti zitti?”.
Chi parla è il senatore FdI Alberto Balboni, presidente della commissione Affari costituzionali che difende i suoi: “Qualche nostalgico della guerra civile nega ad Isabella Rauti, Ignazio La Russa e con loro ad una intera comunità politica, il diritto di ricordare la fondazione del Msi e l’importanza che essa ebbe per la democrazia italiana”.
La replica di La Russa arriva attraverso il suo portavoce: “Mi domando se chi strumentalmente sta polemizzando contro il Presidente del Senato abbia veramente letto il suo post”, scrive in una nota Emiliano Arrigo. “La piena adesione del Msi alla democrazia e al Parlamento è storia e nessuno può negarla”
Al coro di voci che chiedono le dimissioni si aggiunge anche il co-portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli. Mentre Osvaldo Napoli (Azione) si chiede se La Russa e Balboni abbiano intenzione di sconfessare la svolta di Fiuggi del 1995 di Gianfranco Fini, da cui nacque Alleanza Nazionale proprio “per condannare il fascismo e, con esso, qualsiasi richiamo esplicito o velato come poteva essere il Msi”.
A celebrare il compleanno del Msi sui social è anche il senatore ligure di FdI ed ex assessore della giunta Toti, Gianni Berrino. Un post su facebook con la fiamma tricolore e la scritta “buon compleanno Msi”. Nei commenti tante bandierine tricolori e qualche emoticon di mano tesa a ricordare il saluto romano.