Le buone notizie sull’isolamento del coronavirus da parte del personale medico dell’ospedale Spallanzani di Roma stanno facendo tirare un sospiro di sollievo, ma non sono state sufficienti a fermare la vera e propria psicosi che si è diffusa in questi giorni intorno alla malattia. Anche in Italia, gli episodi si sono susseguiti giorno dopo giorno, come quello di una coppia di cinesi insultata a Firenze mentre passeggiava in strada o dei genitori di una scuola che non hanno mandato in classe i figli per non farli entrare a contatto con una ragazzina orientale.
Ulteriore testimonianza dell’assurdo clima che si è creato nel nostro Paese è ora un altro caso che arriva dalla provincia di Savona, dove un ragazzo si è lasciato andare a un duro sfogo su Facebook per raccontare i tanti episodi di discriminazione vissuti a bordo del bus che prende ogni giorno per andare a scuola, il 6, e dove puntualmente viene preso di mira da un lato da compagni che lo deridono per le sue origini asiatiche e dall’altro da famiglie che lo allontanano additandolo come possibile “untore”, con frasi come “sei infetto, devi scendere”.
“Non voglio essere ripetitivo, ma lo scrivo affinché lo possano sapere tutti siccome è successo a Savona, in corriera, sul 6/, nella speranza che lo possano leggere anche i genitori – si legge nel post – Sono stato preso di mira da parte di un gruppo di ragazzi, che mi hanno rivolto gesti e insulti razziali per via del Coronavirus, che ormai si sente ovunque”.
“Vorrei solo dire che solo perché sono asiatico non significa che sono un portatore del virus. La stessa cosa è accaduta alla mia famiglia e sentire le scene che mi hanno raccontato in casa mi ha dato un senso di disprezzo e tristezza. Spero che episodi come questo non possano più capitare a nessuno”. Un appello accorato che ha fatto subito il giro dei social.
Coronavirus, la svolta arriva dall’Italia: lo Spallanzani è riuscito a isolare il virus