Non è proprio un bel momento per Barbara D’Urso. La ormai ex conduttrice dei programmi Mediaset è stata letteralmente cacciata dall’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi. Basta trash sulle reti del Biscione, ha deciso il figlio dello scomparso Silvio, o almeno bisogna ridurlo drasticamente. Ora però ad affondare il colpo come una lama nel burro contro la D’Urso ci pensa la giornalista Selvaggia Lucarelli che non le risparmia giudizi al curaro.
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Selvaggia Lucarelli contro Barbara D’Urso
Selvaggia Lucarelli scrive in un lungo articolo sul Fatto Quotidiano che per Barbara D’Urso “è forse arrivato il momento di farsi due domande. Di chiedersi come mai, nel giro di una manciata di anni, è passata dal condurre addirittura quattro programmi contemporaneamente in Mediaset a essere accompagnata alla porta come uno dei tanti esclusi dai suoi reality”.
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Secondo Selvaggia Lucarelli, inoltre, Barbara D’Urso “ha seminato cattivi rapporti con quasi tutte le sue colleghe conduttrici, per esempio. Salvo poi negare sempre qualsiasi screzio in interviste mielose in cui augurava pace, bene e tanta luce a tutti. Anni di comunicati stampa Mediaset in cui si cercava di far passare per successi anche i suoi tonfi. In cui parlava di picchi d’ascolti e si vantava di battere la concorrenza, concorrenza che alla fine ha (dalle torto) salutato il suo cadavere dalla riva del fiume. Anni di programmi che non erano solo trash, erano spietati”.
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“Il suo trash è quello cattivo, che affonda le radici nelle disgrazie personali, nelle faide familiari, nelle liti per eredità, separazioni, corna, malattie, violenza. – prosegue Selvaggia Lucarelli senza fare sconti a Barbara D’Urso – La spietatezza di Barbara D’Urso, in questi anni di sua televisione feroce, in cui valeva tutto, dall’invitare un Francesco Nuti mostrato con cinismo impietoso quando la malattia lo aveva già divorato allo sguazzare nella squallida vicenda Moric-Corona e il sofferente figlio Carlos, fino alle preghiere in diretta con Salvini. Ne ha provocata tanta di sofferenza. E senza mai mostrare alcun pentimento. Una professionista di rara bravura che stava diventando sempre più sola, più feroce, più presuntuosa, convinta com’era che per l’azienda fosse insostituibile ”, conclude.
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