Sempre meno risparmi per le famiglie italiane. E’ il quadro desolante che ha pubblica l’Istat nei conti trimestrali di amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società. Come ha segnalato l’istituto, “La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stimata al 7,1 per cento, in diminuzione dell’1,9 per cento rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi finali sono cresciuti del 4,1 per cento.”. Secondo i rilevamenti Istat, il potere d’acquisto delle famiglie, frenato dalla crescita dei prezzi, è tuttavia cresciuto rispetto al trimestre precedente dello 0,3 per cento. “Quindi – ha ancora osservato l’Istat – il potere d’acquisto delle famiglie si è mantenuto in lieve crescita nonostante l’aumento del livello dei prezzi. Il forte aumento della spesa per consumi finali registrata nel trimestre ha rafforzato il sentiero di discesa della propensione al risparmio”, che è diminuita a livelli inferiori rispetto al periodo pre-Covid”.
Meglio per deficit/Pil nel terzo trimestre
Nel terzo trimestre 2022 l’indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni in rapporto al Pil è stato pari al -4,7% (-6,2% nello stesso trimestre del 2021). Mentre il saldo primario (indebitamento al netto degli interessi passivi) è risultato negativo, con un’incidenza sul Pil del -0,7% (-2,8% nel terzo trimestre del 2021). Lo rende noto l’Istat nei dati sui conti trimestrali.
Rallenta il carrello della spesa
“I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale da +12,7% a +12,6%, come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +8,8% di novembre a +8,5%)”. Secondo l’Istat segnalando il lieve rallentamento dei beni di prima necessita che però restano comunque ai livelli record che non si registravano dall’83.
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