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Sentinel, il nuovo progetto che fermerà tir troppo pesanti prima che passino su ponti e viadotti

Usare la tecnologia sui ponti e viadotti per salvare vite umane. E’ questo il tema principale del progetto Sentinel, “Sistema di pesatura dinamica intelligente per la gestione del traffico pesante”, che attraverso un sistema che fonde monitoraggio costante, con dei sensori intelligenti in grado di misurare peso e velocità dei mezzi in transito e interventi che anticipano eventuali situazioni critiche. In sostanza tir e camion pesati in tempo reale e, se necessario, fermati o deviati su altri percorsi per non sovraccaricare ponti e viadotti della rete stradale e autostradale. L’iniziativa è partita in questi giorni soltanto in via sperimentale ma se darà i risultati sperati, tra pochi anni sarà attuata in tutta Italia.

Sentinel è il frutto di una collaborazione tra Enea che è a capo del progetto, seguita da Anas, Takius Srl e Consorzio Train (Consorzio per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie per il Trasporto Innovativo che vede fra i suoi soci Enea, Ansaldo STS SpA, Rina Consulting SpA, Hitachi Rail Italy SpA, Ett SpA, Mermec S.p.A, Mhps Italia Srl e Università degli Studi di Salerno) proprio per garantire la sicurezza stradale in presenza di traffico pesante. La sperimentazione è partita a fine novembre e avrà una durata di 30 mesi, ed è stata divisa in due fasi, di cui una prima parte solamente teorica, mentre verso metà del percorso sperimentale si passerà all’atto pratico, con un primo sensore-pilota che verrà installato sulla A2 Salerno-Reggio Calabria in un punto ancora da stabilire (molto probabilmente un viadotto).

“Nel momento in cui un mezzo pesante supera un certo carico, considerato eccessivo per l’infrastruttura cui si sta avvicinando, il sistema lo segnalerà in tempo reale e si potrà decidere se fermarlo o se indirizzarlo verso una via alternativa”, spiega Piero De Fazio, ricercatore Enea e responsabile del progetto Sentinel. “Il sistema sarà in grado di calcolare il peso del pezzo a prescindere dalla sua velocità. In particolare, il sensore calcolerà la deformazione dell’asfalto e tradurrà questa analisi in una pesatura” continua De Fazio. Quindi attraverso l’analisi prodotta dai sistemi intelligenti ad alta tecnologia in grado di pesare i tir in corsa, si sarà in grado di proporre soluzioni alternative di sicurezza stradale, e ovviamente evitare tragedie (come quella del ponte Morandi di Genova) avvalendosi di tecnologie studiate, progettate e realizzate in sinergia.

L’obiettivo finale è quindi quello di proporre soluzioni alternative di sicurezza stradale. In oltre attraverso Sentinel, si avrà anche la possibilità di ottenere informazioni utili a una corretta manutenzione di ponti, viadotti o tratti stradali in prossimità di nodi o con caratteristiche altimetriche, ambientali, climatiche specifiche. Ma in base a cosa un autoarticolato verrà valutato pericoloso o innocuo per un viadotto? “Ogni infrastruttura ha la capacità di sopportare un certo carico ed è “armata” di conseguenza. Questo valore viene individuato in fase di progettazione. Con il tempo, però, i materiali si degradano e anche il limite di carico diminuisce – spiega il ricercatore di Enea – 100 anni si pensava che il calcestruzzo avesse una vita di circa un secolo. In molti casi questo lasso di tempo è passato”.
Dopo la tragedia del Ponte Morandi l’attenzione su ponti e viadotti (spesso pluridecennali) è oggi molto alta, ma già da prima dello scorso agosto c’è chi ha iniziato a lavorarci. Dal 2017 Anas ha revisionato l’intero sistema di monitoraggio e ha introdotto l’uso di sensori, tecnologie satellitari e applicazioni per tenere d’occhio lo stato di degrado delle opere.

 

 

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