Vai al contenuto

Senzatetto ghanese muore: volontario decide di aiutare a distanza il figlio rimasto in Africa

Perdere casa, lavoro e spesso anche la famiglia. Sono solo alcune delle tristi cause che accomunano tanti senzatetto a vivere in strada. In molti sono quelli che vivono quasi nell’attesa della fine, perdendo la speranza di poter riavere una vita dignitosa. Come quello che era accaduto ad Alex, un senzatetto di Brescia, che sette anni fa era finito per strada e da allora viveva grazie all’aiuto dei volontari. Originario del Ghana, aveva solo 54 anni quando è morto, lasciando solo suo figlio Christian di 15 anni. Il ragazzo ormai orfano vive in Africa, ma per fortuna adesso c’è qualcun’altro che ha deciso di prendersi cura di lui: Marco Ferrari è un volontario dei City Angels Brescia che aveva provato, senza riuscirci, ad avere l’affidamento di Christian. Adesso è riuscito a trovare il modo di aiutarlo a distanza, proprio in memoria dell’amicizia che lo legava a suo padre. Un gesto che, per chi li ha visti insieme, è la naturale conseguenza di una stima cresciuta negli anni: “Marco era molto legato ad Alex, chiacchierava con lui anche fuori turno, se ne prendeva cura rimboccandogli le coperte, dopo averlo recuperato senza forze nel piazzale della stazione”, ha raccontato a Repubblica Diego De Franceschi, coordinatore dei volontari di Brescia.

“Stavamo lavorando a un progetto per farlo rimpatriare in Ghana subito dopo Natale, ma la salute instabile lo ha portato in poco tempo a un ricovero in ospedale dal quale non si è più ripreso, fino al decesso avvenuto circa un mese fa – ha spegato Marco Ferrari – Un dolore difficile da accettare, ma dentro di me sapevo che avrei dovuto continuare a fare qualcosa per aiutarlo”. Da qui la decisione di prendersi cura di suo figlio Christian: “Gli ha spedito prima di Natale una somma di denaro necessaria al proseguimento degli studi – ha spiegato De Franceschi – Poi la decisione senza successo di prenderlo in affido, d’accordo con la moglie Luna, e infine la scelta di aiutarlo a distanza”.Così Marco ha organizzato una raccolta alimentare, coinvolgendo tutta la comunità bresciana, accumulando 150 chili di prodotti da spedire in Africa insieme agli effetti di papà Alex, che l’ospedale gli aveva consegnato. “Un’iniziativa, che ho intenzione di replicare ogni mese – ha sottolineato Ferrari -, mantenendo con Christian stretti contatti per assicurarmi che non gli manchi nulla e che lì tutto proceda per il meglio”.Ti potrebbe interessare anche: L’ultimo gesto di Erich: 2 mln di euro in eredità al paese che lo salvò dai nazisti

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure