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Separati in casa, Meloni furiosa contro Salvini

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L’aria è tesa nel panorama politico italiano. La decisione di Giorgia Meloni di rivolgersi direttamente al popolo italiano attraverso un video è chiaramente il risultato di un crescente disagio interno. La promessa iniziale del video è semplice: “Non abbiamo cambiato idea”, ma sotto questa affermazione si nasconde un tourbillon di tensioni, frustrazioni e una rabbia appena nascosta nei confronti di alcuni alleati, in particolare Matteo Salvini.

L’attuale crisi migratoria sta mostrando tutte le crepe all’interno della coalizione di centrodestra. Le promesse fatte durante la campagna elettorale sembrano adesso lontane, e Meloni si trova sotto il fuoco incrociato. Se da un lato l’opposizione esterna era prevedibile, è il fuoco amico di Salvini che brucia di più. Le sue parole, attraverso figure chiave della Lega come Crippa e Calderoli, sono colpi diretti al cuore della strategia di Meloni, mettendo in luce fallimenti e decisioni discutibili.

Il vero pugno allo stomaco, però, proviene dalla stessa Lega, con Salvini che, pur non pronunciandosi direttamente, lascia che i suoi sottoposti mettano in dubbio ogni mossa di Meloni. Questi attacchi non solo sfidano la leadership di Meloni, ma sembrano minare il nucleo stesso dell’alleanza. La rabbia di Meloni è palpabile, e la sua decisione di convocare un vertice senza la presenza di Salvini ne è una chiara dimostrazione.

Nel bel mezzo di tutto ciò, l’Europa osserva. E mentre Meloni cerca di guadagnare sostegno, sottolineando l’importanza dell’accordo con la Tunisia e dei fondi promessi, non può fare a meno di gettare ombre di complottismo, puntando il dito verso forze oscure all’interno dell’UE. Questa manovra potrebbe essere vista come un tentativo di distogliere l’attenzione dai problemi interni, ma al contempo accentua la crescente spaccatura tra lei e Salvini.

In sintesi, l’atmosfera è esplosiva. Con una Meloni che lotta per mantenere unita la coalizione e una rabbia appena contenuta verso Salvini, le prossime mosse potrebbero rivelarsi decisive per il futuro del centrodestra italiano.

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