Ricordate Luca Lucci, il capo ultrà del Milan con cui Salvini fece foto, baci e abbracci? Gli sono appena stati sequestrati un complesso immobiliare da poco costruito, un’auto di lusso, conti correnti e altri beni per un ammontare di un milione di euro. Il 38enne era già stato condannato in via definitiva per lesioni personali e arrestato nel maggio 2018 per traffico di droga.
Si tratta della prima applicazione in Lombardia di una misura di prevenzione patrimoniale per un esponente delle tifoserie organizzate. I sigilli sono scattati anche su “Il Clan 1899” di via Sacco e Vanzetti di Sesto San Giovanni, storico luogo di ritrovo degli tifosi rossoneri.
Il 38enne è noto soprattutto per la foto scattata a dicembre insieme al ministro dell’Interno, Matteo Salvini, durante la festa per i 50 anni della Curva Sud. Lucci, noto alle forze dell’ordine per i legami consolidati stretti fin dalla giovane età con la criminalità organizzata attiva nel traffico di droga, formalmente svolge la professione di elettricista.
Ma, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, la sua principale fonte di reddito sarebbe il traffico di stupefacenti. Ed è proprio alla luce della “pericolosità sociale” del 38enne che è scattata la misura di prevenzione patrimoniale prevista dal Codice Antimafia.
Il “Clan 1899” era secondo il tribunale la “base operativa per riunioni” su traffici di stupefacenti “e per consegne-ritiri” della droga e “vede una costante affluenza di pregiudicati di elevato spessore criminale” anche “inseriti in contesti di criminalità organizzata”, così si legge nel provvedimento.
Il suo curriculum è infarcito di precedenti, anche non legati al mondo degli stupefacenti. Ma ha al suo attivo anche reati contro la persona, commessi in relazione al mondo della curva e alla spesso sbrigativa risoluzione dei conflitti fra gruppi e squadre.
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