Il presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha offerto profonde riflessioni sulla figura del celebre scrittore Alessandro Manzoni in occasione del 150° anniversario dalla sua morte, sottolineando l’universalità dell’individuo rispetto alla sua etnia o nazionalità.
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Rispondendo alla tendenza di contrapporre la triade dio, patria e famiglia del romanticismo e del Risorgimento italiano alla triade della rivoluzione francese, libertà, eguaglianza, fraternità, Mattarella ha messo in luce come questa interpretazione possa risultare eccessivamente schematica. Ha ricordato come lo stesso Manzoni, figura di spicco della cultura romantica e cattolica, abbia riconosciuto e condiviso i valori della rivoluzione francese, enfatizzando in particolare il concetto spesso trascurato di fraternità.
Il Presidente ha continuato, affermando che per Manzoni, la Rivoluzione Francese aveva tradito questi valori fondamentali, sviando verso l’ideologia del terrore e della violenza con l’avvento del giacobinismo. Mattarella ha quindi citato Manzoni per sottolineare l’importanza dell’individualità e della dignità umana oltre l’appartenenza etnica o nazionale. “È la persona, in quanto figlia di Dio, e non la stirpe, l’appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e di protezione. È l’uomo in quanto tale, non solo in quanto appartenente a una nazione, in quanto cittadino, a essere portatore di dignità e di diritti,” ha dichiarato Mattarella. Ogni riferimento all’ideologia sovranista di stampo meloniano è evidente. Francesco Lollobrigida è avvertito.
Il Presidente Mattarella ha poi ricordato il ruolo di Manzoni come ispiratore e propulsore del Risorgimento italiano e dell’unità d’Italia. Nonostante la sua riservatezza e le sue condizioni di salute che lo tennero lontano dalla militanza politica, Manzoni è visto, a ragione, come uno dei padri della nostra patria.
Ricollegandosi alla grande tradizione della poesia civile di Dante, Petrarca e Foscolo, Manzoni, come evidenziato da Mattarella, aspirava a un’Italia unita, che non fosse solo un mero agglomerato geografico di stati, ma la sintesi di un unico popolo, fiero della sua cultura, storia, lingua e radici.
In sintesi, l’intervento del Presidente Mattarella ci ricorda l’importanza dei valori universali di fraternità e dignità umana, trascendendo le divisioni etniche e nazionali, un’eredità di pensiero che ci è stata lasciata dal grande Alessandro Manzoni.