Il nuovo coronavirus non smette di mietere le sue vittime, non solo cliniche ma anche morali. Sono tante infatti le persone in Italia che a causa della perdita del lavoro causato dal lockdown e allo stand-by dell’economia del nostro Paese, non hanno più un tetto sopra la testa e sufficiente denaro per garantire alla propria famiglia un pasto decente. Come la triste storia di Alessia (nome di fantasia), giovane di 24 anni, e della sua famiglia siciliana di Catania, che tra la perdita del lavoro del padre, la cassa integrazione e i lavoretti saltuari nel tentativo di riuscire a recuperare un pasto caldo per la famiglia, si trovano adesso abbandonati al loro destino senza più neanche una casa in cui dormire. La giovane ha deciso di raccontare in anonimato ai microfoni di Fanpage.it, la testimonianza della povertà toccata con mano, in particolar modo in tempi di emergenza sanitaria.
Così la famiglia di Alessia decide di fare richiesta al Comune di Catania per il bonus spesa, ma, nella lista degli idonei, la famiglia viene collocata come “Idonei non beneficiari”. “Dopo la richiesta del bonus spesa – ha detto Alessia – è passato un mese senza ricevere nessuna risposta. Ho iniziato a chiamare continuamente, ogni giorno, il Comune di Catania fino a quando, solo via email, mi risponde un assistente sociale dicendomi che la richiesta è stata accolta. Io felicissima, racconto tutto a mia madre e mio padre. Dopo qualche giorno – ha continuato – mi sono ritrovata nella lista “Idonei non beneficiari”.
Il padre della giovane ha raccontato di sentirsi umiliato e abbandonato dalle istituzioni locali che non concedono neanche i bonus che spetterebbero alle famiglie indigenti, una tragedia senza fine quella che la giovane e la sua famiglia hanno deciso di denunciare sui giornali: una battaglia quotidiana per la sopravvivenza. Una storia che si incrocia con quella di altre migliaia di persone a cui sono stati negati i buoni spesa, sfrattati e senza un lavoro.
Ti potrebbe interessare anche: L’ex compagna di George in lacrime: “Giustizia! Nostra figlia non ha più un padre”