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Sgarbi e la presunta evasione fiscale: “È indagato”, poi la smentita. Sangiuliano: “Sono indignato”

“Sono indignato”. Il ministro Sangiuliano interviene sul caso Sgarbi, il quale nelle ultime ore è risultato prima indagato, ma poi è seguita la smentita. Ieri è scoppiato il caso dei guadagni indebiti del sottosegretario alla Cultura, che avrebbe sfruttato la sua posizione politica per ricevere diversi emolumenti e incarichi professionali. Quest‘attività è vietata dalla legge e per questo motivo il Fatto quotidiano ipotizza una sua evasione fiscale per almeno 300 mila euro in seguito al pagamento di presentazioni e consulenza. La Procura di Roma, però, fa sapere che non è in corso alcuna indagine per questa presunta violazione, a differenza di un procedimento del 2020. In quel caso, Sgarbi deve allo Stato circa 715 mila euro per i quali è già sotto indagine a Roma, insiste il giornale diretto da Marco Travaglio. A questo punto, verificata la fondatezza delle accuse del quotidiano, il titolare del ministero della Cultura, Gennaro Sangiuliano prende le distanze dal difficile collaboratore.
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Sgarbi e Sangiuliano

Il ministro Sangiuliano interviene sul caso Sgarbi: “Sono indignato”

Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, interviene sul caso Sgarbi. “Sono indignato dal suo comportamento. Lo vedevo andare in giro a fare inaugurazioni, mostre e via dicendo. Ma mai avrei pensato che si facesse pagare per queste cose“. “Ho subito avvertito chi di dovere e segnalato di averlo fatto a Giorgia Meloni. Del resto si sa, non l’ho voluto io e anzi: cerco di tenerlo a debita distanza e di rimediare ai guai che fa in giro”.

Sangiuliano rende queste dichiarazioni ancora una volta al Fatto, aggiungendo che il sottosegretario, che l‘anno scorso sfruttò abilmente un vuoto di accreditamento culturale della nuova destra al governo per ottenere una poltrona e tentò anche di portare dentro al governo il suo sodale di allora, Morgan.Prosegue il ministro: “Sgarbi va in giro a promettere cose irrealizzabili. Annuncia acquisti di palazzi e cose da parte del Ministero che ha solo 20 milioni in bilancio per acquistare beni. E io poi devo andare a spiegare ai giornali che questa cosa non esiste, che non si può fare, che c’è una procedura, che bisogna rispettare le leggi, che tutto va fatto con l’Agenzia del Demanio. Se faccio l’elenco di cose che lui dice che bisogna comprare tocca spendere un miliardo che lo Stato non ha“. (continua dopo la foto)

Le accuse e le inchieste per evasione fiscale contro Sgarbi

Nonostante il suo annuncio di querela nei confronti del fatto, la verifica di Sangiuliano sconfessa di fatto l’operato del sottosegretario. Sotto la lente d’ingrandimento emolumenti e pagamenti per presunte prestazioni professionali nell’ultimo anno per un ammontare complessivo di 300 mila euro. Ma anche l’indagine dell’Agenzia delle Entrate a Roma, che denuncia un ammanco di 715 mila euro sulle sue entrate. E anche la compagna Sabrina Colli avrebbe acquistato opere per conto suo e sfuggire così al fisco. In particolare, un’opera di Vittorio Zecchin, artista di Murano. L’opera risale al 1913, “Il giardino delle Fate”. Secondo le indagini, nell’ottobre 2020 Sgarbi partecipò all’asta e acquisto l’opera per 148 mila euro. Ma a farlo materialmente fu Colli. Secondo i giudici il reale acquirente è il sottosegretario. I magistrati gli contestano la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte come previsto dall’articolo 11 della legge 74 del 2000.

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