Bagarre in Aula, ancora una volta con Vittorio Sgarbi protagonista. Il deputato è stato espulso infatti per non aver indossato la mascherina, come da disposizione, mentre alla Camera era in esame il testo unificato delle proposte di legge sull’omofobia. Il centrodestra ha espresso il suo dissenso contro l’istituzione della Giornata nazionale contro l’omofobia, fissata il 17 maggio, e prevista dall’articolo 6 del provvedimento in esame (i primi cinque articoli della legge sono stati approvati ieri). Momenti di forte tensione, con gli schieramenti di fatto contrapposti: la maggioranza favorevole alla legge e l’opposizione contraria.
Il critico d’arte si però a quel punto rifiutato di lasciare l’Aula. A fargli scudo sono intervenuti i deputati della Lega, che hanno finito però per dare vita un assembramento al centro dell’emiciclo tra le proteste della maggioranza. Per far rispettare l’ordine di espulsione sono intervenuti i commessi, costretti a farsi largo tra i deputati al centro della stanza prima di riuscire a prendere di peso Sgarbi, ancora intento a urlare “criminali, criminali”.Anche una volta concluso il surreale siparietto, il clima in Aula è rimasto piuttosto teso, con il deputato di Leu Erasmo Palazzotto intervenuto per stigmatizzare quanto accaduto: “Non sono più disponibile a stare in Aula in queste condizioni senza sicurezza – ha urlato – “Con assembramenti e il deputato Sgarbi che non indossa la mascherina”.
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