E alla fine la Lega decise di votare sì al decreto Green pass alla Camera. Dopo tante tensioni, e con il forte rischio di una spaccatura interna al partito, il Carroccio ha anticipato il suo semaforo verde al provvedimento che converte in legge il decreto 23 luglio 2021, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche.
“La Lega è soddisfatta perché, dopo un confronto costruttivo, è riuscita a ottenere dal governo alcuni impegni importanti, confermati in sede di accoglimento di ordini del giorno e che saranno inseriti nei prossimi provvedimenti” è la posizione ufficiale del partito riportata dall’Huffington Post. I leghisti, insomma, tenteranno di far passare l’idea che alla fine Draghi sia venuto incontro alle loro richieste.
“Si tratta, tra le altre cose, di milioni di euro per tamponi a prezzo simbolico – ha spiegato la Lega – per i minorenni e le famiglie in difficoltà, estensione della validità a 72 ore del tampone molecolare, il riconoscimento del tampone salivare rapido, il risarcimento per eventuali danni da vaccino, l’esclusione di obblighi estesi e generalizzati, ad esempio per l’utilizzo dei mezzi pubblici. Un altro passaggio importante riguarda rinvio, rateizzazione e rottamazione delle cartelle esattoriali. Insomma, mentre PD e 5Stelle approvavano la coltivazione e il consumo di droga in casa, la Lega lavorava con Draghi per risolvere problemi ben più reali e concreti”.
Una linea, quella della vittoria sul Green pass, sposata anche dal deputato Claudio Borghi, che si è affrettato a twittare: “Pare che la notte abbia portato consiglio a palazzo Chigi…”. Il tutto mentre i primi utenti già gridano, invece, all’ennesimo voltafaccia: “E meno male che, ancora una volta, avevate promesso che non ci sarebbero state estensioni del certificato. Ridicoli”.
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