I fondi del Pnrr, il piano nazionale di ripresa e resilienza, ancora non sono arrivati in Italia, ma già fanno discutere. A dare il via alla polemica sono stati il sindaco di Milano Beppe Sala, in quota Pd, e il governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana della Lega. Entrambi hanno espresso forte insoddisfazione per le risorse del Pnrr destinate al Sud. A rispondere alla loro critiche ci pensa però Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale.
A margine della conferenza stampa di presentazione di un accordo fra la società A2A e il Politecnico di Milano, svoltasi nell’università milanese, il governatore lombardo Fontana dichiara senza peli sulla lingua: “Non mettiamo a terra un cazzo”. E il sindaco del capoluogo regionale Sala ci mette il carico affermando che “è tutto Sud, Sud, Sud” e che “dobbiamo farci furbi”. Giudizi che infastidiscono il ministro Carfagna.
“Caro Beppe Sala, il Pnrr al Sud-Sud-Sud è un’opportunità anche per il Nord. L’innovazione facciamola insieme. Parliamone!”. Così Mara Carfagna sul suo profilo Twitter replica al sindaco di Milano. Il ministro per il Sud utilizza l’hashtag “Se cresce il Sud cresce l’Italia”. Bacchettata che provoca a sua volta la contro reazione di Sala.
“Cara Mara Carfagna io la vedo così. E sarei felicissimo di discuterne con te. – scrive Sala su Facebook – Destinare al nostro Sud il 40% delle risorse italiane (del Pnrr) è una giusta, incontestabile decisione. Quello che, invece, a mio avviso si può discutere è che sul restante 60% i bandi a volte funzionano con parametri che tendono ancora a favorire le aree più arretrate. Per cui è certo che alla fine al Sud andranno più del 40% delle risorse. Ognuno la può pensare come vuole, ma il mio non è egoistico campanilismo. È ora di dire che il Pnrr non sarà la soluzione di tutti i nostri mali, che più della metà di quelle risorse dovranno essere restituite, che la solidità dei progetti presentati è quindi fondamentale”, conclude.
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