In principio fu la telefonata di Berlusconi. Oltre dieci anni fa, chi non lo ricorda?, quando il Cav era presidente del Consiglio chiamò in questura di notte per accertarsi della posizione di Ruby Rubacuori, presunta nipote di Mubarak, arrestata dai carabinieri. Ma stavolta si è trattato di una vera e propria truffa che ha scomodato persino il capo dello Stato, Sergio Mattarella.
Un medico di 56 anni si è infatti spacciato al telefono per il presidente della Repubblica, con l’intento di favorire la candidatura del nipote per un impiego al Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma. L’uomo, che di mestiere fa l’urologo, è stato indagato per sostituzione di persona e falso: fingendosi Mattarella, infatti, ha chiamato la direzione del Gemelli per sponsorizzare il presunto nipote del capo dello Stato, che secondo lui sarebbe stato un luminare con un lavoro negli Stati Uniti ma desideroso di rientrare in Italia. Al colloquio il medico si sarebbe presentato accompagnato da una lettera “di raccomandazione” intestata alla presidenza della Repubblica e firmata proprio da Sergio Mattarella.
Ovviamente si è trattato di una truffa bella e buona, smascherata dall’amministrazione del “Gemelli” con delle telefonate di riscontro al Quirinale, da cui è emerso l’inganno che ha fatto scattare la denuncia.