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Sileri minacciato sui social dai no vax: “Gira vignetta di me impiccato”

Pierpaolo Sileri minacciato in maniera pesante sui social network. Il viceministro della Salute è finito nel mirino degli hater dopo le sue dichiarazioni rilasciate durante l’ultima puntata di Dimartedì. Ospite di Giovanni Floris, Sileri discutendo con un esponente no vax si è lasciato sfuggire la frase: “Vi renderemo la vita difficile perché siete pericolosi”. Parole dure sulle quali lui stesso è tornato cercando di sminuirne la portata. Troppo tardi, perché intanto il suo indirizzo di casa e il suo numero di telefono erano stati dati in pasto da qualcuno ai leoni da tastiera. Lui minaccia denunce. Ma contemporaneamente decide di cambiare registro sul Covid, dicendosi contrario all’obbligo vaccinale per tutti e fiducioso in un prossimo ritorno alla normalità.

Pierpaolo Sileri

“In questo momento mi arrivano i seguenti messaggi: ‘Vi aspetta una nuova Norimberga’, ‘Vergognatevi’, ‘Vi aspettiamo’. Inoltre mi stanno tempestando di telefonate da numero anonimo. – racconta Sileri all’Agi – Forse sarò costretto a spegnere il telefono. Sui social gira anche una vignetta di me impiccato. Questo signore, che l’ha anche firmata, sarà denunciato. Ricevo minacce da aprile 2020”.

“L’alta percentuale di vaccinati, così come la circolazione di un virus che è un po’ meno temibile rispetto alla variante Delta, ci permettono una rimodulazione di alcune regole e la rimozione della burocrazia che oggi serve per l’uscita dagli isolamenti. – riferisce ancora Sileri – Va rivista quella che è la durata del green pass per chi ha completato il ciclo vaccinale. Bisogna anche rimodulare le regole per la scuola, visto che anche tra i ragazzi e le ragazze aumentano i vaccinati. I provvedimenti verranno fatti sulla base dei dati. Ma direi che ormai ci siamo”.

“Non credo servirà avere un obbligo per tutti. – aggiunge Pierpaolo Sileri riferito all’obbligo vaccinale – Bisognerà, nel tempo, passare ad una vaccinazione per il Covid fatta come quella per l’influenza, ovvero rivolgendosi soprattutto alle categorie più fragili. Anche questo però ce lo diranno i dati. Siamo in una fase di transizione, ma nelle prossime settimane ci sarà un cambiamento radicale della nostra vita, un progressivo ritorno alla completa normalità”, conclude.

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