Il sottosegretario Pierpaolo Sileri si dice totalmente contrario alla decisione delle riaperture nel Paese. Dopo l’annuncio del premier Mario Draghi del via libera a a partire dal 26 aprile, Sileri, intervistato da Open, ha voluto dire la sua: “Dobbiamo essere realisti. I dati di oggi raccontano di un miglioramento e questo fa ben sperare. Ma riaprire così in anticipo può essere sbagliato. C’è un decreto che scade il 30 aprile. La soluzione poteva essere quella di arrivare alla scadenza e ragionare sul mese di maggio con le colorazioni delle regioni. Già dai primi del mese alcuni territori sarebbero tornati in giallo, forse qualcuna in arancione o rossa”. (Continua a leggere dopo la foto)
Continua Sileri: “Sarebbe potuto essere necessario un sacrificio per lasciar consolidare i numeri e quindi riaprire progressivamente cinema, teatri e ristoranti, considerando come periodo sicuro quello a partire dal 15 maggio. E poi ancora più libero e sicuro quello a partire dai primi di giugno. Per queste date appena citate riusciremo ad avere almeno i tre quarti di popolazione a rischio vaccinata con la prima dose. L’obiettivo è quello di arrivare alla protezione di gregge della popolazione più fragile. Abbiamo ancora almeno 4 milioni di persone tra i 70 e gli 80 anni e circa 1 milione di over 80 da vaccinare. Concludere con le loro somministrazioni e con quelle dei soggetti fragili più giovani vuol dire mettere in sicurezza la stragrande maggioranza delle persone che rischiano di finire in terapia intensiva. Solo a quel punto possiamo parlare di riaperture più complete”. (Continua a leggere dopo la foto)
Il sottosegretario spiega ancora: “Ci sono momenti in cui la parte sanitaria deve necessariamente prevalere su quella economica. In altri si può agire al contrario. Aprire con una circolazione del virus di 20-25 casi ogni 10mila abitanti non è fattibile. Oggi siamo a 16 ogni 10mila. Molto meglio di un mese fa ma ancora molto lontani dall’ideale. Può essere fatto solo se si è raggiunta una grossa quota di vaccinati che ci permettono di essere certi che a un mese dalla somministrazione quel dato di incidenza calerà drasticamente. E questo anche con una dose soltanto, che garantisce una buona copertura preliminare”. (Continua a leggere dopo la foto)
Conclude parlando della mozione di sfiducia presentata nei confronti del ministro Roberto Speranza: “Se si colpisce Speranza si colpisce anche me e mai mi sognerei di esprimermi contro l’operato del ministro – afferma Sileri -. Presentare una mozione di sfiducia in questo momento colpisce non solo Speranza ma anche me e Costa. Un anno fa la tensione da alimentare era quella tra governo centrale e regioni. Oggi questo. Se poi qualche superficiale vede nelle mie critiche alla parte amministrativa del ministero un attacco alla parte politica non ha capito nulla. La mozione è completamente inutile. Possibilità di sfiducia zero”.
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