Ufficialmente il cordoglio è unanime per la morte di Silvio Berlusconi, se si esclude qualche rara eccezione. Ma diversi retroscena giornalistici raccontano di tensioni sorte tra i maggiori esponenti di Forza Italia immediatamente dopo la diffusione della tragica notizia. È il quotidiano Repubblica a rivelare che sarebbero state due le domande passate di bocca in bocca tra i vertici del partito fondato dal Cavaliere ora scomparso: “Chi pagherà adesso i debiti del partito garantiti fino a oggi da fideiussioni del fondatore? E, soprattutto, il simbolo formalmente di chi è?”. Domande a cui ora si sta cercando di dare risposte.
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Tensioni in Forza Italia dopo la morte di Berlusconi
Le voci riferite da Repubblica sulle reazioni degli esponenti di Forza Italia alla morte di Berlusconi, parlano anche di carte riservate e testamenti firmati in punto di morte dall’ex premier per favorire l’ultimo cerchio magico che si era creato intorno a lui: quello legato alla ‘moglie’ Marta Fascina. A dimostrazione del fatto che non si tratti solo di voci, poi, è la decisione presa dal tesoriere Alfredo Messina di convocare in fretta e furia per oggi il comitato di presidenza del partito.
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Due gli ordini del giorno all’esame del comitato di presidenza di Forza Italia: l’approvazione del rendiconto del partito per il 2022 e la nomina dei commissari provinciali. Ma è proprio questo secondo punto ad aver fatto storcere il naso a qualcuno, convinto che dietro a questa decisione ci siano proprio la Fascina e i suoi fedelissimi. “Ma ci rendiamo conto, Berlusconi è morto da meno di 24 ore, i ministri sospendono tutti gli impegni, le giunte regionali rinviano le riunioni in attesa dei funerali mercoledì, e noi ci riuniamo per discutere di bilancio e commissariamenti”, confida un deputato forzista di peso, di cui però Repubblica non fa il nome.
Dubbi sul ruolo di Marta Fascina
Dopo la morte di Berlusconi, infatti, il rischio grosso è che i conti dentro Forza Italia non tornino più. Il rischio concreto è che le perdite per il partito superino i 100 milioni di euro. Al momento 90 milioni di euro di debiti sono stati garantiti da fideiussioni firmate dal Cavaliere che quindi ora passeranno in eredità ai suoi cinque figli. Il simbolo poi appartiene per statuto al tesoriere che siede nel comitato di presidenza, dove però non ci sono né la Fascina né Antonio Tajani, altro fedelissimo di Berlusconi. Ma con un ultimo colpo di teatro Silvio potrebbe aver firmato un documento che darebbe più potere proprio a loro due.
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