Secondo le ultime indiscrezioni ci vorranno ancora diversi giorni prima della pubblicazione del testamento di Silvio Berlusconi. Intanto quello di giovedì potrebbe essere un giorno fondamentale per il futuro della Fininvest, visto che i figli del Cavaliere si riuniranno in via Paleocapa per decidere il destino del Biscione. Oggi invece si riuniranno in piazza Borromeo i figli di Berlusconi e Veronica Lario, ossia Barbara, Eleonora e Luigi. Ma nella spartizione dell’eredità da sei miliardi di Berlusconi c’è posto anche per la ‘moglie’ Marta Fascina.
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Prime mosse sulla scacchiera per aggiudicarsi una fetta dell’eredità di Silvio Berlusconi. Oggi è prevista infatti l’assemblea di H14 Spa, la società costituita il 12 settembre dell’anno scorso come risultato della scissione proporzionale della Holding Italiana Quattordicesima, la finanziaria che detiene poco meno del 21,42% di Fininvest, la partecipazione dell’immobiliare Lauro e un prestito obbligazionario verso Idra, una delle società immobiliari del patrimonio di Silvio Berlusconi. Il figlio più giovane, Luigi, dovrebbe esserne confermato presidente.
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Il testamento di Berlusconi e l’eredità per Fascina
Fondamentale sarà però la riunione di domani in Fininvest, la finanziaria con cui la famiglia Berlusconi controlla il 50% di Mfe-MediaforEurope (la nuova Mediaset), il 53,3% della Mondadori, il Teatro Manzoni, il Monza Calcio, le società immobiliari e tutto il resto del patrimonio. Sarà confermata presidente Marina Berlusconi, con un posto nel board per i fratelli, a cominciare da Pier Silvio Berlusconi, numero uno dell’asset più importante, Mfe, e poi Luigi, Barbara, ma non Eleonora. Ma per l’eredità contenuta nel testamento di Silvio ci sarà spazio anche per Marta Fascina.
Infatti, come conferma oggi anche il quotidiano torinese La Stampa, la suddivisione dell’eredità da sei miliardi di Silvio Berlusconi prevede una quota anche per Marta Fascina. Nel testamento dovrebbe essere contenuta l’indicazione del fondatore di Forza Italia di riservare a lei 100 milioni di euro più l’uso della villa di Arcore.
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