Quale sarà il destino di Villa San Martino ad Arcore dopo la morte di Silvio Berlusconi? Se lo stanno chiedendo in parecchi dopo la scomparsa del leader di Forza Italia. A provare a fornire una risposta è il Corriere della Sera secondo cui la villa di Arcore avrà una destinazione ben definita. Esclusa ovviamente quella parte della costruzione dove resterà ad abitare l’ultima ‘moglie’ del Cavaliere, Marta Fascina.
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Il destino della villa di Arcore dopo la morte di Silvio Berlusconi
Secondo il Corriere, dunque, Villa San Martino ad Arcore potrebbe diventare una specie di museo della vita e delle opere di Silvio Berlusconi. Tra gli altri oggetti che vi potrebbero essere messi in mostra, ci sono una delle due copie del Contratto con gli italiani firmate nello studio di Porta a Porta nel 2001 (l’altra è conservata negli studi della Rai), le cinque Coppe dei campioni vinte da presidente del Milan, i cimeli ricevuti in dono dai capi di stato internazionali durante i mandati da presidente del Consiglio.
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“Si sta iniziando a immaginare un percorso che porti a tenere vivo il ricordo delle tantissime cose che Berlusconi ha fatto in vita”, rivela un esponente di Forza Italia molto vicino a Silvio Berlusconi, tornato a più riprese nella villa di Arcore anche dopo la morte del suo proprietario. Lo stesso parlamentare assicura però che la residenza berlusconiana non diventerà certo “come Graceland”, l’abitazione di Elvis Presley, divenuta la seconda più visitata dai turisti negli Usa dopo la Casa Bianca.
Mentre dunque la villa di Arcore si appresta ad essere trasformata in un “luogo della memoria”, sorge il problema di riuscire a vendere parte dell’immenso patrimonio immobiliare di Silvio Berlusconi, che ha un costo di gestione di più di 10 milioni all’anno. In cima alla lista ci sono le due proprietà ad Antigua e la Villa Blue Horizon alle Bermuda che non vengono utilizzate ormai da diverso tempo. Ma anche Villa Grande sull’Appia Antica a Roma è a rischio. Così come Villa Gernetto.
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