Una strage della quale nessuno parla, in un mondo alle prese con la conta dei contagi e delle vittime del coronavirus e totalmente indifferente di fronte a quanto sta accadendo in Siria, dove la guerra civile da nove lunghissimi anni continua a distruggere i sogni delle famiglie innocenti in fuga dall’orrore quotidiano. Nelle ultime ore l’ennesima, straziante notizia: 7 bambini sono morti per il freddo e le terribili condizioni di vita nel campo profughi di Idlib. Uno di loro, il più giovane, aveva soltanto sette mesi di vita.
La terribile notizia arriva da Hurras Network, partner a Idlib di Save the Children, l’Organizzazione che lotta per salvare i bambini a rischio. Due sorelle di 3 e 4 anni hanno perso la vita dopo che, la tenda nella quale vivevano, ha preso fuoco perché la stufa non era sicura, mentre la loro mamma incinta ha riportato ustioni sul corpo. “Anche un ragazzo di 14 anni, che viveva con la sua famiglia di sette persone in una piccola tenda, non ha retto alle temperature gelide” hanno spiegato gli operatori umanitari.
Altre due bambine sono decedute per asfissia. Avevano 3 e 10 anni e sono morte a causa del malfunzionamento del riscaldamento, insieme a un bambino di 7 mesi e a una bambina di 1 anno, che hanno avuto un arresto cardiaco a causa del gelo. Stando ai dati forniti dalle Nazioni Unite, dal 1 dicembre scorso su una popolazione di 3 milioni, 900 mila sono fuggite, di cui si stima che almeno la metà siano bambini.
Più del 40% delle scuole e delle strutture educative di Idlib sono danneggiate, distrutte o fuori servizio e le scuole funzionanti registrano in alcune aree più di 80 studenti per classe. A fine gennaio, anche più di 3700 insegnanti sono stati costretti a fuggire, mettendo ancora più in crisi il sistema di istruzione già al limite.
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