Una 32enne, divenuta madre solo due settimane fa, è stata dimessa in quattro occasioni differenti dal pronto soccorso di Martina Franca nonostante lamentasse persistenti e forti mal di testa. Tuttavia, la situazione è drammaticamente peggiorata quando la donna ha avuto un’emorragia cerebrale e, di conseguenza, è stata trasferita d’urgenza all’ospedale Santissima Annunziata di Taranto. “Appena ha ripreso coscienza, ha chiesto della sua bambina”, riporta l’Asl di Taranto.
Dopo aver dato alla luce il 21 luglio al reparto di Ginecologia di Martina Franca, la neomamma ha iniziato a manifestare severi sintomi. Nonostante le ripetute visite al pronto soccorso, non le è stata mai concessa una visita neurologica, anche se raccomandata dalla Ginecologia di Martina Franca.
Attualmente, la paziente è in rianimazione nell’ospedale di Taranto, dove è stata operata con un delicato intervento di neurochirurgia. Sebbene stia lentamente riacquistando coscienza e abbia dimostrato preoccupazione per la figlia, le sue condizioni sono ancora gravi.
La vicenda ha sollevato molte preoccupazioni. La famiglia della donna, in cerca di risposte, si è rivolta a Renato Perrini di Fratelli d’Italia, che ha sollecitato l’azienda sanitaria per maggiori dettagli sulla vicenda e per stabilire possibili responsabilità. Perrini ha dichiarato: “Se una persona si reca al pronto soccorso per quattro volte e poi ha un’emorragia, è chiaro che non sono stati effettuati gli approfondimenti adeguati.”
La strada per raggiungere il pronto soccorso di Martina Franca è stata identificata come una delle possibili cause del ritardo nell’identificazione e nel trattamento del problema. La strada 172, infatti, rappresenta una complicazione ulteriore in termini di trasporto.
Numerosi amici e conoscenti della paziente hanno espresso la loro solidarietà e supporto attraverso i social media, augurando una pronta guarigione alla giovane madre.
La situazione attuale sottolinea la necessità di un sistema di pronto soccorso più efficace e attento alle esigenze dei pazienti, oltre alla fondamentale importanza della prevenzione e del tempestivo riconoscimento dei sintomi gravi. La speranza di tutti è che la neomamma possa riabbracciare al più presto sua figlia.