La rimonta è incredibilmente quasi completata. Solo due punti percentuali dividono ora Pd e Lega. L’ultima rilevazione realizzata da Ixè per Cartabianca conferma che la distanza tra il primo e il secondo partito in Italia si è ridotta a meno di due punti percentuali. Secondo gli ultimi sondaggi la Lega è al 23,9% e il Pd al 22%. Per Matteo Salvini sembrano lontanissimi i tempi del 34% alle Europee di un anno fa. Ora è il tempo della contestazioni, della leadership nel centrodestra insidiata dalla Meloni e da Zaia. Altro dato fondamentale rilevato dai sondaggi è che resta ancora alta e stabile la fiducia degli italiani per il premier Giuseppe Conte: lo promuovono il 55% degli intervistati.
Allo stesso modo, il 59% degli italiani pensa che il suo governo non cadrà prima dell’elezione del Presidente della Repubblica, nel 2022. E a questo proposito, questi ultimi mesi, sottolineano i sondaggi Ixè, hanno rafforzato la percezione di longevità del Governo: oltre un terzo dei cittadini intervistati ritiene che arriverà fino alla conclusione della legislatura nel 2023 (due mesi fa solo il 27% era di questa opinione) e complessivamente quasi due italiani su tre pensano che comunque reggerà fino al 2022, quando bisognerà scegliere il successore di Sergio Mattarella.
I sondaggi si concentrano anche sulla leadership del centrodestra: la predominanza di Salvini, come si diceva, è ora in discussione. Per il 36% dovrebbe essere lui la guida della coalizione, mentre una quota di poco inferiore (34%) pensa a Giorgia Meloni. Sempre rilevanti (21%) i sostenitori della leadership berlusconiana. A livello generale, invece, questa settimana le intenzioni di voto raccolte da Ixè registrano ancora un piccolo arretramento del Movimento 5 stelle (al 15,4%) che nell’ultimo mese ha invertito la tendenza ed è tornato a calare.
Sorprende, infine, il trend di Fratelli d’Italia che stava proseguendo da mesi la sua ascesa e ora invece sperimenta una costante, anche se lieve, perdita di elettori: il partito di Giorgia Meloni è stimato ora al 13,8%, comunque ancora nettamente sopra a Forza Italia (7,2%). Crescono, invece i partiti più piccoli, in particolare Più Europa (+0,4%), La Sinistra (+0,6%) e Azione (+0,4%). Non Italia Viva: i renziani restano ancora sotto al 3 per cento.
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