I sondaggi vanno letti, certo, ma devo essere soprattutto interpretati. Non bisogna mai osservare la politica a bocce ferme: le bocce sono sempre in movimento, come in un’eterna partita a biliardo. In molti sembrano non vedere, o non rendersi conto, che il consenso è estremamente mobile. Diciamolo chiaramente: i giochi, anche per le europee, non sono affatto chiusi, come qualcuno vuole semplicisticamente far sembrare. Il saldo dopo l’approvazione della Legge di Bilancio è negativo: secondo l’ultimo sondaggio Bidimedia, la maggioranza perde complessivamente l’1,5% in un mese.
Il Movimento 5 Stelle continua la sua discesa, precipitando fino al 25,6%, con un calo dello 0,9% rispetto a dicembre. Il ritorno dalle vacanze di Natale è negativo anche per la Lega, che a causa di una contrazione dello 0,6% nell’ultimo mese, si porta al 30,8% dei consensi.
I gialloverdi assommano il 56,4% dei consensi: un dato ancora alto, certo, ma che tocca il minimo dalla formazione del governo a giugno, sintomo di qualche crepa apertasi nell’ultimo mese. A destra, Forza Italia sorride, registrando un +1,2% e raggiungendo il 9,3%. Ma ride ancora di più,a sinistra, il Partito Democratico che, ricordiamolo, è in piena fase congressuale. Senza un leader e senza un programma, il Pd si porta al 18,7% (+1,8%), segnando il maggior incremento da prima delle ultime elezioni.
Questo sondaggio ci dice una cosa chiara, dunque: se il Pd e Forza Italia crescono, nonostante non abbiano un leader e sembrino navi alla deriva, vuol dire che per i partiti della maggioranza le cose non si stanno mettendo bene. Come vanno letti questi dati, dunque? Con una sola interpretazione possibile: si è finalmente creato un enorme spazio per chi si vuole opporre a questo governo di estremo populismo.
Il campanello d’allarme è già suonato per Salvini e Di Maio. I pentastellati sono ora ai minimi da quasi due anni, esclusa una brevissima parentesi prima delle elezioni politiche del 2018. Il Movimento ha perso ben 7 punti dalle scorse elezioni politiche, con numerosi elettori transitati verso l’astensione nell’ultimo periodo.
Il caso Carige, e le tantissime promesse non mantenute, hanno modificato la percezione del governo presso l’opinione pubblica, con conseguente calo dei consensi. La recentissima vicenda della nave Sea Eye, con la ripartizione dei migrati anche in Italia, non ha di certo aiutato Salvini. A un certo punto le imponenti campagne comunicative e mediatiche non pagano più: la realtà buca anche gli schermi dei cellulari.
di Filippo Rossi